Mantova, il prorettore incalza la politica: «Il futuro passa dal Politecnico»
Bucci: «I candidati sindaco parlano poco di università, un peccato perché noi portiamo sviluppo»
MANTOVA. C’è un pezzettino di Mantova nell’affermazione internazionale del Politecnico di Milano, che si conferma tra i primi 150 atenei al mondo secondo il QS World University Rankings. Meglio, quest’anno guadagna pure 12 posizioni balzando al 137esimo posto. Un pezzettino largo e tenace, del quale il prorettore del polo territoriale di Mantova, Federico Bucci, rivendica il merito, condiviso con prof e studenti. Tanto più che, stringendo il fuoco sulle scuole d’architettura, il Politecnico è settimo al mondo. Merito che suona come una sveglia per gli amministratori attuali e futuri, ai quali il prorettore ripete: «Il futuro di Mantova passa dall’università».
Tre gli indicatori attorno ai quali la classifica è costruita: l’academic reputation, che misura la reputazione tra i colleghi/rivali; l’employer reputation, che esprime la valutazione delle aziende rispetto alla qualità dei laureati; la citation per faculty, che poggia sulle pubblicazioni scientifiche. Indicatori che Bucci declina localmente: «Nel nostro piccolo seguiamo gli indirizzi del rettorato e del senato accademico, lavorando sull’internazionalizzazione, i servizi agli studenti e la cura dei prodotti scientifici dei nostri docenti. Abbiamo portato a Mantova tanti studenti internazionali, e non stranieri, perché qui sono a casa loro».
Giovani dal mondo che in questo lembo di pianura, ricco di storia, trovano «una comunità che parla inglese, e una città raccolta e accogliente». Internazionale è anche la squadra dei prof, capitanata dal portoghese Eduardo Souto de Moura, premio Pritzker (il Nobel dell’architettura).
L’attenzione agli studenti? «Ancora prima della laurea li mandiamo a fare dei tirocini nei migliori studi internazionali – scandisce, orgoglioso, Bucci – e così grazie alla rete di relazioni costruita con MantovArchitettura. Il 6 giugno, ad esempio, abbiamo laureato online due brasiliani che adesso resteranno a lavorare nello studio dell’architetto portoghese Joao Luis Carrilho da Graça».
Il futuro di Mantova passerà pure dall’università, ma in campagna elettorale se n’è parlato poco, anche prima che il Covid rovesciasse il piano della nostra quotidianità. «Un vero peccato – commenta Bucci – qui il Politecnico esprime una comunità di mille persone, tutti giovani, compresi i docenti. Per questo chi vuole puntare al futuro deve passare dall’università, facendola diventare protagonista di sviluppo. Con MantovArchitettura abbiamo riempito spazi e fatto parlare di Mantova nel mondo, ecco vorrei che questo merito ci fosse riconosciuto».
In che modo? «Attraverso il coinvolgimento nella progettazione del territorio e nelle sue politiche culturali».