Tutto quello che bisogna sapere sulle elezioni 2020 a Castel d’Ario: urne calde, la sfida sarà fra tre “big”
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Giovani, volontariato, cultura, lavoro i temi di dibattito fra le liste. Circa 3.500 gli elettori. Alternative scartate: i seggi restano nelle elementari. Ecco tutti i programmi
CASTEL D'ARIO. Il paese confinante con il Veneto torna alle urne per le amministrative dopo 5 anni. Tre, una in meno del 2015, le liste ai nastri di partenza con il sindaco uscente Daniela Castro, l’ex presidente Pro Loco Giampaolo Turazza e Pierluigi Fregna, in passato vicesindaco, ai nastri di partenza. Tre “big”, persone estremamente conosciute che si sono messe a disposizione per il bene del paese. Fra i temi caldi della campagna elettorale quelli legati al rilancio del paese vicino ai 5mila abitanti, ai giovani, al volontariato, alla cultura.
Sono 3.492 gli elettori chiamati alle urne il 20 e 21 settembre per il rinnovo del consiglio comunale e l’elezione diretta del sindaco. A questi si aggiungeranno una trentina di residenti comunitari, per la maggior parte di origine romena, che hanno diritto di voto per le amministrative. Non voteranno invece, così come i 179 residenti all’estero iscritti nelle liste Aire, per il contestuale referendum costituzionale confermativo, per il quale la base elettorale è ridotta a 3.313.
Si voterà nei tradizionali 4 seggi alle scuole elementari del capoluogo. La ricerca di sedi alternative non è infatti stata fruttuosa. Gli adeguamenti necessari (rifacimento delle pavimentazioni, posa di barriere, uscite di sicurezza, problemi acustici) hanno fatto scartare gli edifici visionati.
La decisione di ricandidarsi l’ha presa «con responsabilità ed attenzione. Cosciente dei problemi da affrontare e delle difficoltà che oggi più che mai questa carica richiede». Una frase che caratterizza il sindaco uscente Daniela Castro, persona determinata e che in questi cinque anni, nonostante alcune defezioni in maggioranza, ha portato a termine il proprio mandato ottenendo risultati per i quali non nasconde orgoglio.
Daniela Castro è nata a Valdagno, in provincia di Vicenza, il 12 marzo del 1957, e risiede a Castel d'Ario dal 1989. Diplomatasi al liceo Artistico, ha conseguito anche il diploma di arredatrice e l'idoneità all'esercizio di agente immobiliare. Dal 2009 esercita anche il ruolo di sub agente assicurativo. Dal 2009 al 2014 è stata consigliere comunale di maggioranza nel Comune di Castel d'Ario durante l'amministrazione guidata dal sindaco Sandro Correzzola, che troverà come concorrente in un’altra lista. «Ho messo sempre al primo posto i miei concittadini - dice -. Ora affronto questa nuova sfida sapendo di avere un gruppo di persone serie e responsabili e con una esperienza di cinque anni di lavoro assieme alle spalle».
In una lista a maggioranza rosa, la Castro ha dalla sua l’attuale vicesindaco Mara Spanevello e l’assessore uscente Valentina Bellini, oltre che il consigliere Chiara Marassi. I punti forti della candidatura partono dai risultati raggiunti: «Siamo orgogliosi di aver più che dimezzato in 5 anni il debito del nostro Comune portandolo da oltre 3 milioni e mezzo a meno di un milione sei. Abbiamo fatto la scelta, forse impopolare, ma responsabile, di evitare nuovi e costosi progetti, dando la precedenza alla messa in sicurezza e completamento di opere ed edifici costruiti da anni, utilizzati e non finiti come il palazzetto dello sport al quale dopo 26 anni mancava ancora l’agibilità».
Nel programma troveranno quindi posto il completamento di opere come le tribune e l’illuminazione del campo da calcio, la pavimentazione del palazzetto, la sistemazione della palestra e dei bagni della scuola media. Tra i nuovi progetti, la riqualificazione dell’area impianti sportivi e dell’area feste per creare spazi da dedicare ai giovani che attualmente mancano. «Abbiamo ottenuto 430mila euro di contributi a fondo perduto - conclude il sindaco uscente -. Su questa strada, avendo un progetto già fatto, vogliamo intervenire sulla torre del castello, monumento simbolo del nostro Comune, che necessita di un intervento urgente di ristrutturazione e sulla riqualificazione dell’illuminazione di corso Garibaldi ». Welfare e sicurezza completano il quadro delle proposte.
Presidente della Pro Loco sino al 2017 in un Comune dove l'associazione è uno dei pilastri della socialità e dell’essere paese. Giampaolo Turazza ha deciso di offrire la propria esperienza maturata negli anni associativi a servizio dell’amministrazione del proprio paese. Il progetto che ne è nato racchiude nel nome il significato della sfida.
«Insieme per Castel d’Ario nasce dalla volontà di un gruppo di persone eterogeneo per età, esperienze, orientamento, e sensibilità - spiega il candidato - con la finalità condivisa di mettere del tempo e delle energie a disposizione del paese. Si tratta di una lista civica, senza simboli di partito, di uomini e donne rappresentati in ugual numero, che hanno in comune esperienze di volontariato e voglia di fare». Su cosa fare, la lista sta pubblicando un questi giorni un “alfabeto” che partendo dalla A di associazioni, arriverà alla Z. «Proponiamo un programma realizzabile per ottimizzare le risorse che ci sono, valorizzando il patrimonio artistico e culturale, risolvere i piccoli e grandi problemi che ogni paese si trova ad affrontare, e mettere le persone e le famiglie al centro. La nostra lista è come un sigillo di coesione e impegno. I progetti si possono realizzare insieme. Il nostro è un paese diviso che deve tornare ad essere unito. Questo è lo spirito che anima la nostra lista».
Turazza, 56 anni compiuti a febbraio, operaio del settore alimentare, guiderà una lista dove convergono persone «che hanno deciso di mettere a disposizione del paese le proprie energie e il proprio tempo. Provenendo spesso dal mondo dell’associazionismo e del volontariato. Per questo ci sono persone che, pur con percorsi ideali diversi, si sono incontrate e hanno ritenuto vi fosse la necessità di un impegno forte per la nostra comunità». In lista anche persone di notevole esperienza amministrativa, come l’ex sindaco Sandro Correzzola e l’ex consigliere Francesco Bissoli. Il programma è estremamente dettagliato e si ispira ai denominatori comuni dei partecipanti della formazione. «Gli aspetti centrali della nostra proposta riguardano la famiglia, con proposte concrete per sostenere le persone in difficoltà e con uno sguardo attento verso i più giovani, e per rilanciare il nostro territorio. Un lavoro - aggiunge il candidato sindaco - che troppo spesso è stato lasciato solamente sulle spalle delle associazioni locali ma che deve invece vedere nell'Amministrazione comunale un soggetto attivo, in grado di supportare e stimolare questa preziosa risorsa».
La sua esperienza amministrativa e politica è decennale. Una garanzia per la sua squadra composta da giovani e meno che punta decisamente ad essere una lista “di territorio”. Pierluigi Fregna, 61 anni, impiegato alla sicurezza è stato vicesindaco ed assessore con il mandato di Sandro Correzzola fra 2009 e 2014. Dopo l’anno “sabbatico”, cioè l’arrivo del commissario prefettizio perché alle urne, dopo una falsa partenza con quasi tutte le liste ricusate per errori, la maggioranza degli elettori non andò a votare, Fregna si presentò con una formazione partitica, rompendo lo schema imperante del “civismo”, a volte di bandiera o di facciata.
La sua lista “Lega Salvini”ottenne 509 voti ricevendo il consenso di un votante su quattro. Ora, pur non disconoscendo la sua esperienza partitica, Fregna che nel 2017 è stato eletto segretario circoscrizionale ed è leghista Doc fedele alla linea del segretario Matteo Salvini, ha promosso la civica “Un paese migliore”. In lista con lui, come d'altronde anche cinque anni fa, vi sono persone volonterose di dare il proprio contributo per il paese, metà senza una tessera in tasca e metà della Lega.
«Vogliamo creare sempre maggiori collegamenti con la Regione, della quale facciamo parte - spiega il candidato -. Istituzione in grado di garantire finanziamenti e infrastrutture necessarie per la crescita del territorio». Il tema dello sviluppo economico è centrale nel programma. «Serve lavorare perché nella nostra realtà si insedino più aziende produttive. In modo da poter dare lavoro ai giovani e non. Invece in questi anni abbiamo assistito a paesi vicini che sono cresciuti, mentre Castel d’Ario restava nell’immobilismo». Uno degli strumenti favoriti, per Fregna, è il contenimento della pressione fiscale, utile per cittadini e imprese «e che deve essere correlata ai servizi offerti».
Per il candidato serve fare di più, ed essere presente sul territorio «evitando l’attuale trascuratezza e la mancata manutenzione dell’arredo urbano». Sul tema sicurezza, Fregna lancia l’idea delle reti di cittadini, ma anche una nuova illuminazione di piazza Garibaldi. Infine sulle opere a servizio dei cittadini, il candidato tiene alta l’asticella della propria sfida. «Il paese ha bisogno di un polo scolastico, come quelli che in tanti paesi si stanno creando e che per la loro conformazione posso avere spazi verdi e servizi -conclude - . Ma pensiamo che anche i privati possano contribuire aumentando la dotazione dei servizi. Ad esempio costruendo una Rsa, che oggi manca, ed una piscina per soddisfare diverse esigenze della popolazione, giovani e non».