Mantova Corneliani tratta con tre investitori, i sindacati al Mise: incontro urgente
Contatti e riunioni della società con Berg Advisors, Pillarstone Italy e Giglio Group. Il tribunale concede fino a metà gennaio per il concordato. Filctem, Femca e Uiltec chiedono al ministero aggiornamenti sui 10 milioni
MANTOVA. Mentre sindacati e lavoratori chiedono un incontro urgente al Mise sulle tempistiche dell’erogazione statale annunciata a suo tempo per fine settembre e non ancora arrivata, la Corneliani ottiene i due mesi in più richiesti per il deposito del piano di concordato e comunica al Tribunale i nomi di potenziali terzi investitori insieme alle cifre delle ultime campagne vendite e di una liquidità di cassa che le consente di traghettare l’azienda all’inizio del 2021.
I SINDACATI AL MISE: INCONTRO URGENTE
«Incontro urgente di aggiornamento»: porta la firma delle Rsu Corneliani e dei segretari generali di Filctem Cgil, Michele Orezzi, Femca Cisl, Gianni Ardemagni, Uiltec Uil, Giovanni Pelizzoni, la richiesta inviata nel tardo pomeriggio di ieri al Mise «in riferimento – si legge – agli impegni sottoscritti in data 21 luglio presso la Prefettura di Mantova». Quel giorno le sottosegretarie Alessia Morani e Alessandra Todde firmarono l’accordo con cui il ministero dello sviluppo economico guidato da Stefano Patuanelli «assicura – era il testo – l’immissione in equity, per un importo non inferiore a 10 milioni di euro di capitale proveniente dal Fondo di gestione per le crisi d’azienda istituito con articolo 43 del decreto Rilancio che sarà disponibile non appena definito l’iter di adozione e pubblicazione dei decreti attuativi a livello governativo (indicativamente fra due mesi)». Quindi i milioni, che stando al verbale potrebbero anche essere più di 10, dovevano arrivare entro fine settembre attraverso Invitalia, l’agenzia governativa per lo sviluppo che gestirà l’operazione . Poi a settembre era stato il viceministro Buffagni, durante un incontro alla Camera del Lavoro con sindacati e Rsu, a spostare il termine «entro fine anno» in quanto mancava ancora il via libera Ue. Ma ad oggi in Gazzetta Ufficiale non c’è ancora traccia della pubblicazione del decreto che attiva il Fondo di gestione crisi.
DUE MESI IN PIù PER IL CONCORDATO
La richiesta di un incontro al Mise da parte dei sindacati arriva anche in seguito alla proroga per il concordato. Come anticipato dalla Gazzetta l’azienda aveva chiesto l’11 novembre due mesi in più per depositare il piano e il giorno successivo è arrivato il via libera del Tribunale: la scadenza del 16 novembre si sposta al 15 gennaio e nel frattempo Corneliani dovrà presentare altre due relazioni mensili su gestione e situazione finanziaria.
ECCO I POSSIBILI INVESTITORI
Dalle riunioni definite “di approfondimento” con Berg Advisors srl, il Mise e gli attuali soci ai «contatti con nuovi potenziali investitori, tra i quali Pillarstone Italy spa e Giglio Group spa, che nel mese di novembre 2020 hanno firmato un apposito accordo di riservatezza per poter accedere a informazioni riservate della società»: a ragguagliare il Tribunale sui passi avanti nella ricerca di possibili terzi investitori è la quinta relazione informativa depositata da Corneliani il 17 novembre. Berg Advisors è una società di consulenza alle imprese per operazioni di fusione e acquisizione e, da quanto si apprende, rappresenta un cliente interessato a entrare nel capitale Corneliani. Pillarstone Italy è un gruppo finanziario supportato dal colosso americano Kkr. Mentre Giglio Group realizza l’e-commerce per le eccellenze del made in Italy (f ashion, design e food) gestendone interamente le attività.
GLI INCASSI DELLA CAMPAGNA VENDITE
Nella relazione mensile al tribunale, Corneliani fa il punto sulla campagna vendite: la consegna ai clienti dei capi della collezione autunno-inverno è proseguita per tutto il mese di ottobre e «al 31 ottobre sono stati consegnati ordini per un controvalore complessivo di 16,9 milioni di euro a fronte di un monte ordini netto di 23,1 milioni». Per quanto riguarda invece la presentazione dei campionari della collezione primavera-estate 2021 la raccolta ordini, completata alla fine del mese scorso, vede un totale ordini acquisiti per «un controvalore pari a 14,5 milioni in linea con quanto previsto» e con una marginalità che è stata valutata positivamente. Dopo di che la società ha predisposto il programma per i prossimi mesi: la produzione della collezione primavera-estate, partita il 2 novembre, terminerà attorno al 20 febbraio e la consegna ai clienti è prevista per il 31 marzo. Potendo contare su disponibilità liquide di circa 7 milioni, superiore a quella della ripartenza di agosto, Corneliani è quindi in grado di traghettare nel 2021 in attesa che si sblocchino i fondi del Mise. Intanto dopo il fermo di 40 giorni, da fine ottobre i dipendenti hanno ricominciato a tornare in fabbrica a partire da quelli dei reparti taglio, parti staccate e cucito. Con la prossima settimana è previsto il rientro di addetti a stiro e collaudo. E a fine mese il ciclo produttivo sarà di nuovo al completo.