Parte dalla Bassa mantovana un appello per salvare le cascine lombarde
Il Pd regionale chiede una legge ad hoc e fondi per 50 milioni entro quest’anno. «Edifici dall’enorme valore culturale e storico, ma stanno andando in rovina»
GONZAGA (Palidano). Nella splendida Corte Croce del 1750, di strada Roncoboldo 8, recentemente ristrutturata con risorse proprie dalla famiglia di Giulio Mattioli di Suzzara, si è svolta una conferenza stampa del gruppo consiliare regionale del Pd Lombardo per presentare una proposta di legge sulla salvaguardia delle cascine lombarde.
Si stima ne esistano 100mila in tutta la regione, ma potrebbero essere molte di più. Per questo motivo i consiglieri regionali Matteo Piloni e Antonella Forattini hanno posto l’attenzione su cinque fondamentali punti: valorizzazione del patrimonio delle cascine, l’introduzione di una definizione specifica e precisa di “cascina”, che non sia stata realizzata prima del 1967 e che venga distinta dai più generici termini di “edifici rurali”, promozione di un censimento regionale sul patrimonio delle cascine, che dovrebbe essere svolto dalle amministrazioni comunali, anche attraverso la definizione di uno specifico albo, riproposizione della centralità degli strumenti pianificatori degli enti locali, l’istituzione di un fondo economico per il recupero del patrimonio edilizio delle cascine di circa 50 milioni di euro da inserire a bilancio entro il 2022.
«Delle 100mila cascine stimate in Lombardia, la metà è in disuso e in stato di abbandono – ha esordito il consigliere regionale Pd Matteo Piloni – si tratta di edifici dall’enorme valore culturale e storico. Un patrimonio da conservare e valorizzare per renderlo fruibile e non perderlo. In molti casi non vi è più alcuna relazione tra coltivazione e utilizzo delle cascine per cui si assiste ad un progressivo abbandono che nel tempo si trasforma in deperimento e successivo crollo».
E la collega Antonella Forattini ha aggiunto: «Negli strumenti di pianificazione urbanistica mancano riferimenti espliciti alla tutela paesaggistica e alla conservazione del patrimonio immobiliare rurale. C’è solo una norma regionale che regola il recupero degli edifici rurali dismessi o abbandonati, consentendo deroghe per il cambio di destinazione d’uso ai piani comunali o offrendo agevolazioni fiscali e volumetriche per il recupero di questi immobili, senza però fare distinzioni tra la “cascina” vera e propria e tutti gli altri spazi. Per questo risulta necessaria una legge ad hoc. Questa proposta mira ad introdurre una normativa più attenta, specifica e completa per la tutela di questo patrimonio dalle connotazioni storiche, culturali e paesaggistiche».
All’incontro era presente lo studente universitario Andrea Lari, che ha svolto un tirocinio in Regione: «Sarebbe opportuno che venisse creato un albo delle cascine consultabile pubblicamente anche attraverso Internet» .