Mantova, niente pasto gratuito ai docenti di sostegno: «Mangeranno a casa»

MANTOVA. Niente pasto gratuito nella mensa scolastica per gli insegnanti di sostegno. Se lo devono pagare oppure mettersi d’accordo e non sovrapporsi durante la pausa pranzo dei ragazzini. È una vicenda complicata quella che riguarda il gruppo di docenti che segue i bambini disabili certificati nelle scuole elementari di città. Alcuni di questi alunni hanno la necessità di essere affiancati dal docente anche durante la pausa pranzo in mensa, ma il Comune assicura il pasto gratuito a un solo insegnante per ogni classe. Anzi, per essere precisi, ad un solo docente per ogni 25 alunni, vale a dire il normale servizio di vigilanza in mensa. La vicenda è saltata fuori all’istituto comprensivo Mantova 3 (ma non è certo l’unico a trovarsi in questa situazione) perché qualcuno degli insegnanti ha sollevato il problema. La preside, in quel caso, ha risposto che, poiché il Comune ha informato che fornirà il pasto a un solo docente per classe, l’unica possibilità è quella di accordarsi tra colleghi per evitare sovrapposizioni. «Non ci sono disagi – sostiene la preside Francesca Iannetti – abbiamo risolto la cosa facendo entrare in turno l’insegnante che segue l’alunno all’ora di pranzo (così consuma il pasto a casa) sostituendo il collega che lo ha seguito nelle ore mattutine. Vorrei sottolineare che la direttiva del Comune è arrivata a tutte le scuole, non solo a noi».

Non è scattata la protesta ma qualche insegnante ha comunque segnalato la questione ai sindacati di categoria. Dai vertici provinciali dei sindacati di categoria, Flc Cgil, Cisl scuola, Uil scuola e Snals è arrivata la «disponibilità ad appoggiare i docenti che non accetteranno la situazione e chiederanno formalmente il pasto gratuito come previsto dal contratto».

L’assessore comunale alla pubblica istruzione, Serena Pedrazzoli, spiega che «l’amministrazione, che già copre i costi delle educatrici e degli educatori (profili diversi dagli insegnanti di sostegno che sono a carico del ministero) per alunni con difficoltà, garantisce il pasto gratuito degli insegnanti statali nella proporzione di uno per classe in tutti i comprensivi di città. Le scuole possono coprire i costi dei pasti di insegnanti aggiuntivi ricorrendo ai fondi di istituto, ma questa è una decisione che spetta a loro».