Ilva andrà in amministrazione straordinaria: il governo mette ArcelorMittal alla porta. Urso: “A giorni la nomina dei commissari”
L’acciaieria di Taranto tornerà in amministrazione straordinaria. Il governo ha deciso di accogliere la richiesta di Invitalia, socio di minoranza di Acciaierie d’Italia, mettendo fine alla lite con ArcelorMittal che ha spinto l’Ilva sull’orlo del precipizio. “Nominerò i commissari a giorni”, ha detto il ministro delle Imprese Adolfo Urso nell’incontro con i sindacati dopo aver […]
L'articolo Ilva andrà in amministrazione straordinaria: il governo mette ArcelorMittal alla porta. Urso: “A giorni la nomina dei commissari” proviene da Il Fatto Quotidiano.
L’acciaieria di Taranto tornerà in amministrazione straordinaria. Il governo ha deciso di accogliere la richiesta di Invitalia, socio di minoranza di Acciaierie d’Italia, mettendo fine alla lite con ArcelorMittal che ha spinto l’Ilva sull’orlo del precipizio. “Nominerò i commissari a giorni”, ha detto il ministro delle Imprese Adolfo Urso nell’incontro con i sindacati dopo aver comunicato la scelta anche alle ditte dell’indotto. Ma al momento i nomi della triade che dovrà gestire la seconda amministrazione straordinaria del siderurgico, dopo quella del 2015, non sono stati resi noti.
È tuttavia improbabile che l’esecutivo non abbia già quantomeno una rosa ristrettissima di nomi tra i quali andrà a pescare i tre prescelti per traghettare l’Ilva fuori dalla crisi finanziaria in attesa di un nuovo partner industriale. “Dopo tutto quello che è successo, la strada è questa”, è stato il senso delle parole del sottosegretario alla presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano certificando che il governo ha scelto di tirare dritto ed estromettere Mittal dalla governance. “Prenderemo in carico l’azienda per garantire continuità e rilanciarla”, ha assicurato il sottosegretario davanti ai leader di Fiom, Uilm, Fim e Usb.
Finisce come anticipato da Il Fatto Quotidiano negli scorsi giorni, con una trattativa che si è prolungata fino all’ultimo momento disponibile prima del punto di non ritorno per l’operatività di Taranto. Le casse sarebbero state vuote entro la fine del mese, mettendo a repentaglio l’esistenza stessa dell’acciaieria. Da qui la decisione di intervenire a fronte alle richieste di Mittal, ritenute impossibili se non provocatorie da Invitalia e governo. Il management di Acciaierie d’Italia, scelto dal colosso franco-indiano, ha tentato anche nelle ultime ore di evitare l’amministrazione straordinaria – e quindi la sua uscita dalla gestione – proponendo un concordato in bianco davanti al tribunale di Milano per tentare un accordo con i creditori. Tutto inutile.
La gestione di Mittal iniziata nel 2018 finisce nel peggiore dopo sei anni. Ma il divorzio è destinato ad avere strascichi legali e sarà sicuramente attenzionato anche da Bruxelles. Il governo ha scelto comunque di forzare la mano dopo aver preparato il terreno con due decreti che hanno ampliato le possibilità di chiedere l’amministrazione straordinaria da parte di Invitalia e aperto un “ombrello” per l’indotto, già strozzato da fatture non pagate per oltre 100 milioni di euro. “Abbiamo bisogno di non andare in cassa integrazione, vogliamo andare a lavorare. Bisogna dare degli acconti alle aziende che così possono ripartire”, ha spiegato il presidente di Aigi Fabio Greco chiedendo la sospensione immediata di “oneri fiscali e tributari, altrimenti le imprese muoiono”.
La scommessa del governo è ora riuscire a mantenere livelli produttivi minimi, sostenere l’indotto e nel frattempo trovare un investitore interessato a rilevare la gestione di Taranto. In ballo ci sono 20mila posti di lavoro, tra dipendenti e indotto. Un pezzo dell’economia di Taranto e della filiera italiana dell’acciaio. Urso si dice convinto che ci siano “più interessi di più imprese multinazionali a investire”. Il nome che continua a circolare con maggiore insistenza è quello degli ucraini di Metinvest, rimasti orfani dell’acciaieria di Mariupol, distrutta dai russi durante l’occupazione della città del Donetsk. Il ceo Yuriy Ryzhenkov si è già detto disponibile a investire nell’Ilva, se dovessero esserci le condizioni, raddoppiando l’impegno preso a Piombino insieme a Danieli.
L'articolo Ilva andrà in amministrazione straordinaria: il governo mette ArcelorMittal alla porta. Urso: “A giorni la nomina dei commissari” proviene da Il Fatto Quotidiano.