Verso Juve-Inter, tra dichiarazioni e calcio giocato
Neanche il tempo di abituarci al ritorno della Serie A che il calendario ci spiattella subito il derby d’Italia: Juve-Inter. Dichiarazioni lato Inter che fanno discutere, esperimenti, mercato, tattiche e scorie di situazioni passate, la situazione si fa molto interessante anche fuori dal campo.
Galeotte furono quelle interviste…
Anche se siamo sicuri che si stiano dando tanto da fare per interiorizzare i nuovi principi di gioco, forse i giocatori dell’Inter dovrebbero iniziare a imparare anche dalle interviste di Chivu. In ordine cronologico, partiamo da Lautaro che si definisce da Pallone d’Oro, dichiarazione poi smentita da un errore di traduzione, per proseguire con un secondo di Telenovela Calhanoglu, che probabilmente ci accompagnerà fino alla sua cessione in un non ben definito futuro. Come dessert abbiamo Dumfries che esprime il desiderio di giocare in Premier League, facendo più di un occhiolino alle squadre inglesi. Insomma, tra mercato, sconfitta con l’Udinese e i fantasmi dell’anno scorso, chi veste la maglia nerazzurra ci tiene ad appesantire ancor di più il cuore di noi tifosi.
Cosa aspettarci dall’Inter
Partendo dai titolari, nascono i primi dubbi: in difesa ballottaggio tra Bisseck -reduce dal disastro contro l’Udinese- e il nuovo arrivato Akanji; in dubbio anche il centrocampo, con diverse fonti che vedono un ballottaggio Sucic-Mkhitaryan e Diouf al posto di Calhanoglu, col turco che sia in campo che davanti ai microfoni ha ampiamente dimostrato di non essere “sul pezzo”. Non certa anche la partenza dal primo minuto di Lautaro, che sarà l’ultimo a tornare dopo la sosta nazionali. Nonostante i segnali discordanti tra la prima e la seconda giornata di campionato, dall’Inter di Chivu ci si aspetta la ricerca di verticalità e di un gioco offensivo e veloce, costanti viste nelle (poche) partite in cui fino ad ora l’eroe del Triplete ha allenato l’Inter. L’aria da “cantiere aperto” sicuramente non giova a partite del peso specifico enorme come il derby d’Italia, ma sappiamo tutti che proprio in occasioni come questa, la tattica e le previsioni contano fino a un certo punto.
Juve tra solidi certezze e imbarazzo della scelta
Si prospetta uno scenario totalmente opposto per Igor Tudor, che va verso una difesa a 3 con Gatti e Kelly come braccetti e il roccioso Bremer al centro della difesa. A centrocampo, Locatelli in mediana insieme al Thuram bianconero, con diversi ballottaggi dalla trequarti in su. Coincecao, reduce da un fastidio muscolare in nazionale, si gioca il posto con Koopmeiners e Openda, mentre è meno probabile l’esordio di Zhegrova. Quasi certa la titolarità di Yildiz. Al centro dell’attacco dovrebbe partire David, nonostante la forma di Vlahovic stia dando parecchi grattacapi al suo allenatore. La Juve vista fino ad ora ha dimostrato di saper essere cinica e di alternare momenti di bassissima densità a momenti di euforia offensiva. Sicuramente l’estrema chiusura in fase di non possesso può mettere in seria difficoltà i nerazzurri, che già con i bianconeri di Udine hanno dimostrato di non essere ben attrezzati nell’affrontare difese basse e serrate.