Harakiri nerazzurro, qualcuno dovrà pur pagare
Alla fine ci rimettono sempre i tifosi. Sono loro a farsi il fegato amaro per l’ennesimo harakiri nerazzurro, quello consumatosi qualche ora fa, sul campo dell’acerrima rivale, la Juventus. La sensazione è che qualcuno dovrà pur pagare…dai piani alti in giù
Harakiri nerazzurro, quanti errori!
Quanti errori commessi dall’Inter...Tanti, troppi per essere la partita più sentita dell’intero campionato. La squadra che fa quasi il 70% di possesso palla si trova a fare i conti con errori che ne compromettono la vittoria…errori dei singoli…errori di gruppo…errori della società per un mix dal sapore amaro
Sul terreno dello Stadium è Sommer a vincere la palma del peggiore in campo. Il portiere svizzero è il responsabile, in negativo, della sconfitta soprattutto in occasione dei due gol presi dalla media distanza, situazioni in cui non è parso reattivo per niente. Sia il tiro di Yildiz che quello, a tempo quasi scaduto, di Adzic, sono parsi tiri non irresistibili su cui il portiere ellenico avrebbe dovuto fare di più.
Insieme a lui finiscono dietro la lavagna anche altri giocatori della compagine meneghina apparsi incostanti durante l’arco dei 90 minuti e resosi protagonisti di sbavature decisive. Parlando sui generis potremmo evidenziare la prestazione opaca della fase difensiva che, nel concetto, ha regalato i gol di Kelly e quello di Thuram, errori figli, probabilmente della marcatura a zona voluta dal tecnico rumeno Chivu. Di Marco che liscia il rinvio e Bastoni che commette un fallo, probabilmente evitabile, confezionano un gol, quello del 3-3 risultato essere il preludio a quanto accaduto poco dopo
E’ ora di fare delle scelte…
L’Inter è partita male in campionato. Solo tre punti, (favoriti da un Torino arrendevole), in tre partite sono veramente pochi per una squadra che vuole ambire a puntare in alto. Sono tanti, al contrario, i gol incassati, (6), racchiusi nell’arco di 180 minuti.
Di fronte ad una situazione come questa, occorre prendere delle decisioni forti e ripartire da quelle che sono state le certezze delle passate stagioni. Innanzitutto è ora che l’investimento di 13mln+2 di bonus per Josep Martinez cominci a far vedere i frutti. Sommer potrà essere utile in qualità di leader e nell’essere uomo spogliatoio. E’ l’ora dello spagnolo.
Un secondo aspetto da considerare in questo periodo è la stanchezza mentale e fisica di alcuni veterani del gruppo. Barella e Mkhitaryan sono giocatori che stanno rendendo al di sotto delle loro possibilità tecniche. La freschezza di Sucic, in tal senso, posizionato sul centro destra del centrocampo, potrebbe dare una grossa mano anche a Calhanoglu che, dopo un avvio ad handicap, a Torino ha fatto vedere segnali di risveglio
Ripartire da queste scelte, tecniche ma non solo, potrebbe aiutare a ritrovare la retta via. In generale, comunque, dev’essere l’atteggiamento a cambiare. Ci vuole compattezza per ritrovarsi
Non c’è niente da ridere
Chiudo quest’analisi di Juve-Inter esprimendo la mia delusione per l’atteggiamento mostrato da Marcus Thuram. Il numero 9 si è reso protagonista di due episodi che fanno storcere, e tanto, il naso ai tifosi
In un primo momento non ha esultato al momento del gol del 2-3, quasi giocasse contro una delle sue ex squadre, mentre poco dopo è stato immortalato mentre, a fine partita, rideva con il fratello, coprendosi la bocca con la maglia nerazzurra. Un atto assolutamente irrispettoso verso il tifo nerazzurro svuotato dall’ennesimo harakiri nerazzurro compiutosi, qualche ora fa, sul campo dell’acerrima rivale
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