21 anni de Il Romanista
IL ROMANISTA (T. CAGNUCCI) - Sono 21 anni che ogni 10 settembre cerchiamo di dire la ragione di questo giornale. Col tempo è diventato più facile perché s’aggiungono le cose significative raccontate. Sarà incredibile - come ogni volta che siamo riusciti a farlo uscire - ma è così. Ogni 10 settembre ricordiamo di come Calciopoli sia nato grazie al Romanista - roba che nemmeno Wikipedia mette in discussione - delle battaglie per il nuovo stadio, quelle contro le tessere del tifoso, le repressioni in curva, il carobiglietto, per una libertà di tifare che è nella vocazione stessa di questo giornale.
Finalmente di parte, finalmente schierato senza infingimenti e ipocrisie. Romanista perché della Roma. La lettera al Barcellona con la risposta del presidente Bartomeu , l’annuncio in anteprima dell’addio alla Roma di Francesco Totti , l’ultima intervista a un quotidiano rilasciata da Daniele De Rossi , la prima intervista dopo 35 anni di Francesco Rocca , il racconto di un romanismo culturale e di strada, alto e profondo, avendo sempre una stella polare (Agostino) con la luce, e i valori, che dirama. Tirana, Budapest, Leverkusen... La difesa di DDR contro chi lo ha oltraggiato. L’ambulanza per Luisa Petrucci, le donazioni per il carcere femminile di Rebibbia, le firme in prima pagina di Marisa Di Bartolomei, Padellaro, Floris, Fuccillo, Bonvissuto, Benigni, Dotto, Travaglio, Caracciolo, Franchi, Falcao, Bruno Conti, la posta di Totti, i messaggi dei tifosi... Online o cartaceo, app o sul sito, social e pure in versione libro per i 20 anni, adesso, soprattutto in radio, Il Romanista c’è stato, c’è e se ci sarà sarà sempre dalla stessa parte. Quest’anno vi abbiamo raccontato prima di tutti l’arrivo di Gasperini (con la cosiddetta shitstorm al momento della smentita di Ranieri) e di come stanno le cose finanziariamente nella Roma .
Ora abbiamo voglia di raccontarvi, a parte tutto, l’abnegazione che finalmente ci stanno rimettendo quelli che per la Roma lavorano, sognando di raccontare una vittoria ma senza mai vergognarsi, né dimettersi dall’essere romanista se non dovesse arrivare. La Roma è dna e scelta. Sono 21 anni che cerchiamo di dar ragione di questo giornale fino a scoprire che più della ragione “conta er core” e un sentimento che, però, per rispetto di tutti va saputo dire. La Roma è di tutti e di ognuno, noi non rappresentiamo nessuno tranne che lo stesso sentimento che prova qualsiasi tifoso. La linea editoriale è sempre la stessa: quando parlate della Roma dovete stare zitti. Sono ventuno anni che cerchiamo di preservare quel silenzio. Il modo migliore dei 21 per dirle ti amo.