Venezia, tra spritz e battelli il Covid sembra dimenticato
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Pericolose abitudini iniziano a farsi largo in centro storico. Tra assembramenti senza mascherina per gli spritz e regole di distanziamento sociale disattese sui mezzi di trasporto
VENEZIA. In piazza dei Signori a Padova hanno provocato l’ira di Zaia con una uscita notturna. A Venezia rischiano di fargli venire il coccolone.
Mascherine allegramente al collo, distanze praticamente annullate, il coronavirus sembra ormai un vago ricordo del passato.
Fuori dai locali in Erbaria a Rialto, dove i ragazzini si trovano per lo spritz, è infatti tutto un florilegio di gruppetti di giovani che hanno voglia di fare “compagnia”, com’è naturale che sia, ma in alcuni casi dopo aver abbassato la guardia.
Ma anche nelle attivià quotdiane e necessarie, quelle che non sono un piacere ma un dovere, la situazione non va meglio.
I battelli Actv, che in una città come Venezia sono necessari, sono ormai alle prese con regole dimenticate. Allo sbarco e all’imbarco, quando la gente dovrebbe comunque restare a un metro di distanza, tutti si accalcano alle uscite.
Inevitabili i contatti, con buona pace di Zaia.