Coronavirus, i dati del veneziano: i decessi salgono a quota 331, più di ottocento positivi
Precisamente, sono 845 i veneziani consapevoli dell’infezione in atto. Per individuare una cifra più alta bisogna arretrare al 26 aprile: allora erano 875, ma la curva era discendente. Ecco la situazione e i casi registrati nelle scuole
VENEZIA La diffusione del Covid nel Veneziano procede ad ampie falcate, segnando un nuovo decesso, il numero 331 dall’inizio della pandemia. Ma è anche un altro il dato che emerge dal bollettino quotidiano di Azienda zero, vale a dire il superamento dell’ennesima quota dall’impatto psicologico: quota 800 positivi.
Precisamente, sono 845 i veneziani consapevoli dell’infezione in atto. Per individuare una cifra più alta bisogna arretrare al 26 aprile: allora erano 875, ma la curva era discendente.
A onor del vero, allora i tamponi effettuati erano molto meno rispetto a quelli eseguiti oggi, con un’evidente conseguenza: l’individuazione dei contagi avveniva soprattutto a partire dall’emergere dei sintomi. Degli 845 attualmente positivi, 54 sono ricoverati tra i reparti di pneumologia e malattie infettive degli ospedali di Dolo, Venezia e Mestre, mentre 5 si trovano in terapia intensiva.
Dei contagiati in isolamento domiciliare, solo 9 presentano dei sintomi. Proseguendo con le quarantene, le cifre sono stabili: 1. 868 in tutta la provincia, di cui 1. 160 riguardano persone entrate in contatto con un positivo conclamato.
Tra questi, anche gli studenti (meno di una ventina) della prima elementare dell’Ic Goldoni di Martellago, compagni di classe di un bambino risultato positivo domenica. I piccoli sono stati sottoposti al tampone, che ha restituito solo esiti negativi, ma per loro oggi scatterà ugualmente la didattica a distanza. Lo determina la più recente ordinanza di Zaia, che prevede la quarantena obbligatoria per tutte le classi fino alla prima elementare (compresa) all’emergere anche di una sola positività.
L’episodio è ennesimo fuoco per le proteste dei genitori della quarta elementare dello stesso istituto, il primo del Veneziano in cui è divampato un focolaio, con la positività di due maestre e sei bambini. Continua quindi la polemica dei genitori, che lamentano una cattiva gestione della comunicazione. Rimanendo in ambito scolastico, sono in attesa di essere sottoposti al tampone gli studenti e i sei insegnanti del Liceo Foscarini di Venezia, in isolamento domiciliare dopo la positività riscontrata su un ragazzo che alcuni giorni fa – insieme a una quindicina di compagni di classe – aveva partecipato a una festa.
Infine, emerge un nuovo caso in una prima dell’istituto Pacinotti di Mestre. Si tratta di un ragazzo, risultato positivo sabato. I compagni di classe sono stati sottoposti al tampone l’indomani, risultando negativi. Ma un docente solleva la polemica: in isolamento da sabato, non è ancora stato convocato per il test. «L’Usl non mi ha mai contattato. Il vicepreside mi ha chiamato a fare il tampone alle 17. 45 di domenica, al drive through di Dolo, ma io abito a Mestre e il servizio terminava alle 18» spiega l’insegnante.
«L’Usl aveva trasmesso un elenco di nominativi alla scuola rivelatosi sbagliato. La sera, la nostra responsabile Covid ha inviato una mail all’azienda sanitaria facendo presente il problema. In risposta, mi era stato promesso che mi avrebbero contattato a breve. Sto ancora aspettando». —