Venezia, morto a 85 anni Gianni Cavagnis “Canocio”, storico massaggiatore della Reyer
Un altro pezzo della “vecchia” Reyer se n’è andato. Lunedì notte si è spento in una casa di riposo di Treviso Gianni Cavagnis, 85 anni, storico massaggiatore-fisioterapista della Reyer dal 1971 fino al fallimento nel 1996, lavorando negli ultimi anni granata con lo staff di Francesco Vitucci.
«Ho perso un fratello maggiore», ha ricordato Stefano Gorghetto, che negli ultimi anni è stata una delle persone che maggiormente si è occupato di Cavagnis, «Gianni ha legato indissolubilmente il suo nome alla Reyer per oltre vent’anni, ha avuto un amore viscerale per la Reyer».
Chiusa la lunga parentesi alla Reyer, Gianni Cavagnis, veneziano di San Giobbe, soprannominato simpaticamente “Canocio”, aveva proseguito la sua professione a Treviso occupandosi delle squadre della Benetton.
Ha vissuto gli anni d’oro della Reyer di Ligabue e Carrain, tra le sue mani sono passati fior di campioni, da Dalipagic a Haywood, da Carraro e Gorghetto, da Della Fiori a Serafini, vivendo nello spogliatoio promozioni e delusioni, soprattutto la finale di Coppa Korac persa a Barcellona contro la Juventut o il trasferimento nel 1990 da Venezia a Mestre.
Bravissimo nel suo lavoro, Gianni Cavagnis era un uomo-spogliatoio a 360°, che ha vissuto in maniera totalitario il mondo Reyer, diventando un punto di riferimento di allenatori e giocatori, instaurando e conservando legami stretti anche con i tifosi.