Le nuove regole di FdI: vietato il burqa negli uffici pubblici a San Donà
Controlli serrati nei centri islamici e no al burqa negli uffici pubblici. Saranno previsti anche dei controlli dei documenti alle donne “travisate” che indossano burqa o altri indumenti tradizionali che coprono il volto come il velo o niqab.
Il capogruppo di Fratelli d’Italia, Giuseppe Muzzupappa, detta le nuove regole del vivere civile a San Donà.
Dopo la notizia di un nuovo centro culturale islamico nella centrale via Ancillotto, di prossima apertura, e quello acquistato dalla comunità Arrahma in via Unità d’Italia, sono tre i centri culturali aperti in città, compreso quello storico al centro Helianthus di via Calnova.
«Nessuno ha intenzione di vietarne l’apertura» premette Muzzupappa, «ma certo faremo controlli serrati perché sia rispettata la capienza e soprattutto perché non diventino luoghi di preghiera e di fatto delle moschee che dovrebbero rispettare altre normative. Quanto ai burqa, chiederemo che non siano consentiti negli uffici pubblici e predisporremo dei semplici controlli dell’identità delle donne con il volto coperto».
I nuovi centri islamici hanno stimolato diversi interventi nella maggioranza di centrodestra al governo della città. Sul tema è intervenuto anche il consigliere comunale leghista, Alberto Schibuola. «Come vediamo a Monfalcone, ma anche un po’in tutta Italia» commenta, «la questione centri culturali islamici/moschee è ancora caldissima. Anche qui a San Donà di Piave è così. Si parla solo di centri culturali islamici, ma dov’è la tanto decantata integrazione? Ci invitano a partecipare a lezioni di approfondimento della cultura islamica nei loro centri coranici, ma dov’è il loro impegno a conoscere la nostra cultura, la nostra concezione di libertà e democrazia, la nostra concezione di libertà per le donne? Questo impegno non lo vedo».
«Dopo tutto, loro sono nostri ospiti e non viceversa» conclude, «Non sono disponibile ad accettare moschee camuffate da centri culturali. Per questo ho chiesto al sindaco urgenti controlli da parte della nostra polizia locale».