Portuali, un altro giorno di stop ai terminal. Oggi la riunione per sbloccare lo sciopero
Equipaggi ridotti alle gru per lo scarico delle navi, camion in attesa di essere riforniti e però fermi in attesa. Lo sciopero ad oltranza dei lavoratori della nuova compagnia dei lavoratori portuali (Nclp) ieri si è fatto sentire nei terminal del Porto industriale. «Anche perché si somma allo sciopero nazionale dei dipendenti dei terminal per il rinnovo del contratto collettivo nazionale, le ultime due ore di ogni turno. E anche se in questo secondo caso le adesioni non sono state altissime, ci sono stati parecchi disagi. Speriamo che la situazione si risolva perché, se lo sciopero dovesse continuare anche oggi, le cose comincerebbero a complicarsi davvero», raccontano dai terminal, con un po’ di preoccupazione. Mercoledì sono saltati 80 turni, ieri invece 177. Oggi, in assenza di una soluzione, ne potrebbero saltare almeno altrettante.
La riunione del Comitato
Uno stallo che non fa bene a un porto già in sofferenza per la crisi di Suez, dovuta agli attacchi dei ribelli yemeniti huthi, con il traffico merci che negli ultimi due mesi è sceso di circa 30%. Dopo la giornata convulsa di mercoledì, e le lunghe trattative di ieri, questa mattina dovrebbe arrivare la svolta per l’adeguamento della tariffa giornaliera dei lavoratori della Nclp a 290 euro, come richiesto dai lavoratori che mercoledì non hanno accettato la proposta del Porto, pari a 276 euro. Alle 11 è convocata, nella sede di San Basilio, la commissione consultiva del Porto di cui fanno parte, insieme al presidente del Porto, Fulvio Lino di Blasio, le varie anime della portualità veneziana (vi siedono, ad esempio rappresentanti di terminalisti, spedizionieri, lavoratori).
La tariffa a 290 euro
In questa sede sarà discusso l’adeguamento tariffario per capire se, a coprire la tariffa di 290 euro chiesta dai portuali, debbano essere solo i terminalisti o, minima parte, anche l’Autorità portuale. Per tutta la giornata di ieri si è lavorato per cercare una mediazione i cui risultati, se l’accordo reggerà, si vedranno oggi. Dopo la commissione consultiva è stata convocata una riunione di urgenza del Comitato di gestione portuale dal quale dovrebbe uscire l’ordinanza capace di mettere la parola fine allo sciopero e far ripartire l’attività portuale.
«C’è la necessità di trovare una soluzione che ci faccia uscire tutti vincitori», fanno sapere i terminalisti, «noi, i lavoratori e l’Autorità portuale, cui spetta il compito di stabilire le tariffe. L’operatività non può essere congelata, è necessario un equilibrio». Questa mattina, durante la Commissione consultiva e il Comitato di gestione, ci sarà un presidio di lavoratori della compagnia lavoratori portuali a San Basilio in attesa di conoscere l’esito delle due riunioni. In questi giorni di battaglia sono stati sostenuti da Filt Cgil (Federica Vedova), Fit Cisl (Marino De Terlizzi) e Uilt Uil, (Andrea d’Addio). Nella giornata di ieri i maggiori disagi si sono registrati al Terminal Vecon (Psa), quello che più di tutti gli altri ricorre agli avviamenti dei lavoratori della compagnia portuale, ma difficoltà sono state registrate anche al Terminal Rinfuse Venezia e nelle altre banchine.
L’ingresso delle navi
Ma a preoccupare è soprattutto il fatto che, se lo sciopero dovesse continuare oggi e anche domani, rischia di crearsi un imbuto tra le navi ferme in banchina e che non possono uscire perché non sono state scaricate. E quelle che aspettano di entrare, ma non possono farlo perché le banchine sono occupate.