Scuola media a rischio chiusura, Burano si mobilita

«La scuola non si tocca. Burano non è solo turismo». Bambini, residenti, famiglie, docenti: con una serie di striscioni comparsi nell’isola, l’intera comunità cittadina ha deciso di scendere in campo contro il rischio di chiusura della scuola media Galuppi.

I campanelli d’allarme, ormai, non si contano più. Ora però il calo di iscrizioni scolastiche - sintomo del calo di nascite e dello spopolamento dilagante - ha portato a un risultato, tangibile e allarmante: con soli dieci iscritti, al momento l’ufficio scolastico regionale ha detto no alla creazione di una prima media a Burano per il prossimo anno scolastico.

Gli studenti dovranno così andare a Murano, nell’istituto comprensivo Vivarini, dove si andrà a formare un’unica prima media (al posto delle due classi canoniche) da 29 alunni.

Al netto dei disagi e dei problemi logistici che preoccupano i genitori (le due isole sono infatti separate da una lunga tratta in battello), il timore è che nel prossimo futuro un presidio fondamentale come quello rappresentato da una scuola possa scomparire.

Chi deciderà allora di creare una famiglia e far crescere dei bambini in un’isola dove le scuole chiudono, dove l’età media si alza di continuo, dove ha chiuso l’ultima edicola e dove invece il turismo galoppa (basta vedere le lunghe code di visitatori che affollano gli imbarcaderi ogni weekend)?

Preoccupazioni concrete che hanno spinto i cittadini a dare il via a una petizione: «Burano non può permettersi di perdere un altro pezzo fondamentale del suo tessuto sociale e culturale.

Le scuole medie non sono solo edifici, ma sono il cuore pulsante della nostra comunità, dove i nostri figli imparano, crescono e si connettono con il mondo», scrive Roberto Vio nel gruppo facebook Infoburano. La raccolta firme viene realizzata presso il supermercato Despar, la tabaccheria Da Nerio, la bottega di Marco D’Este e all’asilo.

Sullo sfondo, resta la costante richiesta al ministero di una deroga - come del resto succede anche per le comunità montane - che permetterebbe di riconoscere la specificità veneziana in un territorio complesso come quello della laguna, consentendo quindi la formazione di classi anche al di sotto del numero minimo di 15 iscritti.

Sulla questione, nel frattempo, oggi l’assessore alle politiche educative Laura Besio incontrerà i vertici della scuola e i genitori.

Nella speranza di una marcia indietro da parte del Ministero.