Manutenzione delle ville storiche: «Per la riviera del Brenta ci servono 15 milioni»
foto da Quotidiani locali
«Le ville storiche della Riviera del Brenta? Per metà, e cioè stiamo parlando di una quarantina, necessitano di manutenzione urgente con interventi necessari per circa 15 milioni di euro». Così l’avvocato Enrico Specchio, direttore dell’Istituto regionale delle ville venete, ieri mattina a Villa Venier nell’incontro con i proprietari degli storici immobili.
All’incontro hanno partecipato un centinaio fra proprietari, comproprietari e gestori degli edifici, persone proveniente da tutta la Città metropolitana ma prevalentemente dalla Riviera del Brenta. «Questo a Mira», spiega Specchio, «è stato il primo di sette incontri che l’Istituto ha deciso di fare in Veneto. Un incontro nel segno della partecipazione pensato proprio per ascoltare le istanze del territorio. Quello che emerge», sottolinea Specchio, «è la chiara difficoltà dei proprietari in tante occasioni di fare interventi costosi per la manutenzione anche ordinaria del loro antico e prestigioso immobile. Per andare incontro a queste esigenze l’Istituto mette a disposizione delle specifiche linee di mutuo agevolato con interessi ridotti per poter accedere ai fondi necessari per i lavori».
Il direttore fa una stima della somma necessaria per poter dare una risposta alle esigenze degli edifici. «Se calcoliamo che almeno metà delle 90 ville censite in Riviera necessitano di lavori e che, in media, per ciascuna serviranno circa 300 mila euro di spesa, ci vogliono fra i 12 e i 15 milioni di euro per dare una risposta alle esigenze urgenti di manutenzione espresse dal territorio».
Fra i problemi emersi non c’è solo questo. «Un altro fra i problemi che si riscontrano», sottolinea Specchio, «è quello del frazionamento della proprietà con il passaggio alle nuove generazioni. Non sempre, infatti, i figli dei proprietari hanno voglia di restare a vivere nella villa storica, oppure hanno idee diverse in merito alla gestione».
Per l’Istituto si potrebbe favorire anche l’entrata in campo di associazioni o grosse aziende interessate a rilevarne la proprietà.
Sull’idea di farne ristoranti o attività ricettive, però, si mette un freno. «Si può fare, ma solo per quelle in cui è possibile e con certi limiti», avverte Specchio. «Sono un grande attrattore di turismo e questo aspetto va potenziato ma ovviamente nei limiti della struttura che va salvaguardata».
La riunione di ieri riguardava le ville venete private della Riviera. Esistono però anche tante ville di proprietà pubblica: il Museo nazionale di Villa Pisani a Stra, villa Widmann e villa Principe Pio (della Città metropolitana), Villa Contarini dei Leoni e Villa Levi Morenos, entrambe del Comune di Mira.
Sulla questione interviene anche Marco Dori, sindaco di Mira e presidente della Conferenza dei sindaci della Riviera. «Le ville», sottolinea Dori, «sono un patrimonio culturale di tutti. Come Riviera stiamo puntando al riconoscimento Unesco proprio a partire dal concetto di villa. Credo sia fondamentale che a livello nazionale si ragioni su come aiutare tanto gli enti pubblici, quanto i privati, magari a determinate condizioni, a mantenere questo patrimonio. Se vogliamo puntare sulla bellezza non possiamo che partire da qui».