Paura per la faida dei bengalesi a Mestre: scatta la tregua del Ramadan
Faida tra bande di bengalesi, tregua per la festa di fine Ramadan. Hanno riaperto alla spicciolata, anche grazie alla mediazione dei rappresentanti delle comunità più ascoltate, le attività commerciali tra cui money trasfer e caf, finite nel mirino della guerriglia urbana tra cittadini originari dello stesso paese del Bangladesh, Abdullahpur, che nei giorni scorsi hanno terrorizzato Mestre
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Le indagini
Le forze dell’ordine stanno lavorando per identificare chi ha dato inizio ai successivi raid tra gruppi, spedizioni punitive e risse sotto agli occhi dei cittadini. Visionando filmati e telecamere e soprattutto ascoltando i testimoni. Un lavoro complesso, quello di mettere assieme i pezzi del puzzle. Dietro ad ammanchi di denaro e presunti furti, ci sono questioni complesse.
I due gruppi che fanno capo alla stessa associazione di Abdullahpur, sono ai ferri corti. Ma per ora rimangono in stand-by, in attesa di trovarsi grazie alla mediazione dei rappresentanti delle comunità. Di mezzo ci sono anche legali coinvolti dai bengalesi, pronti a far partire denunce incrociate se le trattative non andassero a buon fine.
Ma le denunce potrebbero arrivare dalle stesse forze dell’ordine che hanno evitato che ci scappasse il morto in più di un’occasione. Cosa che è invece avvenuta in Bangladesh, dove un uomo è stato ucciso e quindici sono stati feriti. I contendenti, dell’una e dell’altra fazione, sono in carcere.
Il Ramadan
Lunedì 8 aprile sera i fedeli di Allah hanno guardato il cielo, per scorgere la prima falce di luna nascente che segna la fine del mese di Ramadan e dunque stabilire il giorno della festa dell’Eid-al Fitr, che si svolgerà mercoledì 10 aprile. A decretarlo anche l’Unione delle Comunità Islamiche d’Italia. Oltre 2, 6 milioni di musulmani dello Stivale festeggeranno nei centri culturali.
Oggi durante il Cosp (comitato per l’ordine e la sicurezza) presieduto dal prefetto Darco Pellos, che vede riunite forze dell’ordine e “addetti ai lavori” a più titolo coinvolti, si discuterà anche della faida in atto.
Il prefetto
«Come sempre», spiega il prefetto di Venezia, «abbiamo una serie di argomentazioni da trattare all’ordine del giorno, insieme alle altre misure di sicurezza che riguardano le attività di prevenzione sul territorio. Non discutiamo di una sola etnia ma di un fenomeno, quello delle risse, che vorremmo scongiurare. E rassicurare la popolazione su questa materia, perché a Venezia c’è un’attività di controllo del territorio, ci sono telecamere e sistemi che consentono sempre di individuare i responsabili delle aggressioni. Ripeto, non si tratta di una etnia o di un gruppo, ma del rispetto delle regole a cui tutti sono tenuti, a prescindere da razza e religione».