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Nuova Venezia
Апрель
2024

In centro a Mestre il primato di rumore: scatta il piano d’azione da 292 milioni

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In centro a Mestre il primato di rumore: scatta il piano d’azione da 292 milioni

Dodici zone critiche in città. Interventi per mitigare l’impatto acustico da qui al 2028. Lo studio del Comune all’esame dei cittadini

Un piano per ridurre il rumore ambientale in città. Il Comune di Venezia mette in visione per 45 giorni, la proposta di Piano d’Azione dell’Agglomerato di Venezia, aggiornato secondo le nuove norme europee.

Le fonti in città sono molteplici: dal rumore del traffico acqueo e stradale a quello prodotto dai trasporti, Tpl, treni, e aerei. E ancora il rumore prodotto dalle aziende.

Lo studio che accompagna il Piano di azione del Comune di Venezia, realizzato dallo studio di ingegneria Vie en rose, individua 12 zone critiche della città.

Un logaritmo prodotto dall’analisi del numero di abitanti, di residenti per edifici mappati come “rumorosi” e dati sui decibel massimi ammessi per la diversa tipologia di edifici (residenziali, industriali, scolastici, sanitari) porta alla classifica delle zone della città colpite in modo particolare dal rumore.

Prima Mestre centro, secondo e terzo posto per Venezia centro storico (zone nord e sud), poi Marghera, il parco di San Giuliano, Chirignago e Zelarino. Più sotto Favaro e l’aeroporto, Lido di Venezia e Pellestrina, Giudecca e Malcontenta. Tredici zone, parchi e boschi di terraferma e centro storico, sono invece zone della quiete, oasi in cui il rumore fa breccia solo parzialmente.

Su 120. 500 persone esposti in città al rumore, il sistema di interventi per la riduzione previsti dal Piano da Comune e da enti – a partire dal 2020 – prevede di migliorare la vita di almeno tremila persone (nell’intera giornata) e in particolare di oltre 2. 800 persone che convivono di notte con il rumore su circa 105 mila cittadini per cui è stato mappato questo tipo di problema.

Analisi doverose visto che il rumore, dicono gli studi scientifici, fa male. Cardiopatie ischemiche e disturbi del sonno hanno legami con il rumore.

Il valore degli interventi messi in campo fino al 2028 da Comune ed enti supera complessivamente i 292 milioni e mezzo di euro. Il Comune inserisce una lunga lista di opere: dal miglioramento del trasporto pubblico locale alle piste ciclabili, le riasfaltature, nuove viabilità, rotatorie, sostituzioni di infissi nei plessi scolastici.

La ristrutturazione della flotta di mezzi del trasporto pubblico (con l’acquisto di altri 44 bus elettrici, per esempio, nuovi battelli per la navigazione e i bus ad idrogeno) vale poco più di 239 milioni di euro. Quasi 37 milioni di euro vanno a nuove piste ciclabili, altri 4 milioni sono investiti in nuove rotatorie, sette milioni e mezzo in asfaltature mentre poco più di 5 milioni di euro sono per gli edifici scolastici.

Si aggiungono gli interventi dell’aeroporto Marco Polo o del Porto, o ancora delle industrie che predispongono singoli piani di azione da presentare al ministero dell’Ambiente.

Veneto Strade Spa sulla regionale Padana superiore (la Sr11) interverrà con cinque tratti di barriere fonoassorbenti e un tratto di asfalto che riduce il rumore da traffico.

Rfi Spa, il braccio operativo di Ferrovie, ha comunicato la realizzazione di 15 diversi interventi di sostituzione infissi su edifici a ridosso della ferrovia, e di ben 28 tratti di barriere anti-rumore lungo le principali linee ferroviarie che attraversano la città. Cav (gestore di tangenziale e autostrada), Autovie Venete e Città metropolitana non hanno comunicato azioni ulteriori.

Eventuali osservazioni, pareri e memorie in forma scritta sul piano di azione vanno inviati da cittadini e associazioni, entro il 7 giugno, all’indirizzo e-mail osservazioni. pianoazione@comune.venezia.it











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