Calcio, Damiano Tommasi: “Servono almeno 4 settimane di preparazione, vogliamo giocare in maniera sicura”

La luce in fondo al tunnel? Forse un po’ sì. Mentre in altri Paesi delle decisioni precise sono state prese sul tema “calcio”, in Italia ancora si attende e si può dire, senza timore di essere smentiti, che il piano della discussione ha poco a che vedere con l’ambito sportivo e tanto riguarda aspetti politici.

Di fatto, ieri, è arrivato il via libera agli allenamenti collettivi e il parere positivo del Cts al protocollo confezionato dalla Figc e dalla Lega è un segnale confortante per chi ha sempre sostenuto la causa della ripresa della Serie A. A questo punto il 28 maggio sarà il giorno decisivo per scegliere, quando il Consiglio Federale comunicherà quale sarà la data ufficiale del ritorno in campo (eventuale).

L’ultimo DPCM prevede il divieto di tutti gli eventi sportivi fino al 14 giugno e questo di fatto porta a porsi dei dubbi sul 13 del mese menzionato, scadenza indicata dalle autorità calcistiche come nuovo inizio, salvo poi accettare quanto previsto dall’esecutivo. Vi potrebbe essere anche una deroga, ma forse si potrebbe optare per riprendere nel weekend successivo (20-21 giugno). Tempi molto ristretti, come sottolineato dal presidente dell’Assocalciatori Damiano Tommasi: “Altri sport ragionano su un tempo di sei settimane: a noi ne servono almeno quattro prima di riprendere il campionato. Non dobbiamo porci limiti di data se vogliamo essere in grado di ripartire bene. Abbiamo sempre ragionato su questa tempistica. Tutti vogliono tornare a fare il proprio lavoro, ma da quando ripartiranno gli allenamenti bisognerà cominciare questo calcolo. Serve prima di tutto prudenza, dobbiamo avere certezze dal punto di vista medico. Quello che abbiamo chiesto è uniformità nell’applicazione delle misure e un organo di controllo“, le parole del n.1 dell’AIC (fonte: gazzetta.it).

A questo punto non resta che attendere ulteriori conferme a riguardo.

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giandomenico.tiseo@oasport.it

Twitter: @Giandomatrix

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Foto: LaPresse