MotoGP, Honda le prova tutte per uscire dalla crisi. In pista a Jerez con un telaio prodotto da… Kalex!
Lunedì 3 e martedì 4 hanno rappresentato due giorni fondamentali nell’economia della stagione di Honda. Il collaudatore Stefan Bradl ha girato a Jerez de la Frontera allo scopo di testare un nuovo telaio. La dinamica eclatante è rappresentata dal fatto che tale pezzo sia stato prodotto da Kalex e, dunque, di Honda abbia ben poco.
Sappiamo bene come l’Ala sia sprofondata in un’acuta crisi tecnica che, verosimilmente, parte da molto lontano. Per anni, il talento di Marc Marquez ha permesso di vincere comunque. Però, una volta venuto meno lo spagnolo, sono emerse tutte le difficoltà del colosso nipponico, incapace di tenere il passo delle concorrenti (Ducati in testa) e, successivamente, totalmente smarritosi sul piano dello sviluppo.
A Portimao proprio Marquez ha piantato la sua RC213V in pole position (seppur sfruttando il gancio altrui) e chiuso sul podio la sprint. Sono però stati gli unici risultati di rilievo. Infortuni a parte, in HRC è evidente come le performance non abbiano corrisposto alle aspettative, generando il timore che il sabato portoghese sia stato una “falsa alba”, parente stretta di quella vista del GP del Qatar 2022 (Espargarò terzo, Marquez quinto), a cui fece seguito solamente un altro, estemporaneo, podio in tutta la stagione.
Difatti Honda non è rimasta con le mani in mano, individuando nel telaio una delle proprie criticità. Il pezzo è stato commissionato a Kalex ancora prima dell’inizio del Mondiale, ma il piano originario era di portarlo in pista nei test del 1° maggio. Invece, si è deciso di accelerare i tempi, obbligando l’azienda tedesca a uno sforzo per fornire quanto richiesto con quattro settimane d’anticipo.
Nel mentre, si è fatta di necessità virtù relativamente all’assenza di Marquez. A Termas de Rio Hondo, HRC ha deciso di fornire ad Alex Rins, che utilizza uno chassis meno evoluto, il telaio del capopattuglia. L’obiettivo era di avere un confronto in merito. Il ventisettenne catalano, però, non è rimasto soddisfatto. Sintomo di come, a Tokyo, si sia proprio perso almeno un giro. Gli ingegneri di Bobingen avranno saputo fare di meglio? Se così fosse, il pezzo Kalex potrebbe essere portato già ad Austin per una sorta di battesimo del fuoco. Altrimenti, Honda dovrà riaccendere il proverbiale lanternino per continuare la ricerca della via smarrita.
Foto: MotoGPpress.com