In Cina partono le vaccinazioni di massa
Mentre tutto il mondo della scienza e della ricerca medica corre verso la preparazione e la sperimentazione di un un vaccino contro il Covid-19, nella provincia cinese di Zhejiang –parte orientale costiera della Cina - è stato già autorizzato "l'uso d' emergenza" sulla popolazione di un vaccino che non ha ancora terminato la terza fase di sperimentazione.
Nonostante lo stato asiatico abbia ormai arginato la pandemia causata da Sars-CoV2 (virus partito proprio dalla provincia cinese di Wuhan e poi arrivato in tutto il mondo) nella città di Yiwu, all'esterno dei Centri per il Controllo e la Prevenzione delle malattie si sono già formate nei giorni scorsi file di centinaia di persone in attesa di vaccinarsi: per ottenere l'iniezione, prodotta dall'azienda farmaceutica Sinovac Biotech con sede a Pechino, è sufficiente pagare una cifra pari a circa 60 dollari.
Il vaccino va poi ripetuto dopo 2 o 4 settimane, e la provincia di Zhejiang è la prima al mondo a consentire l'inoculazione a chiunque lo desideri.
Del resto, questo stesso vaccino è stato già testato negli scorsi mesi su qualcosa come 350.000 persone (tra i quali molte categorie di lavoratori pubblici e funzionari di frontiera) e la notizia –che ha cominciato a trapelare solo a fine agosto- è stata confermata dal presidente del China National Biotec Group, Yang Xiaoming: il vaccino è ancora nella terza e ultima fase di sperimentazione, quella dei trial clinici sugli esseri umani, la stessa fase in cui si trovano il candidato di Oxford, Astra Zeneca e diversi altri vaccini nel mondo.
Zheng Zhongwei, della Commissione sanitaria nazionale ha dichiarato alla televisione di stato che i poteri di emergenza permettono l'uso di vaccini il cui trial non sia ancora stato completato, e ha comunque aggiunto che l'approvazione si è attenuta rigorosamente alle leggi cinesi sui vaccini e sui farmaci e ha usato gli standard dell'OMS come guida, oltre al fatto che non ci sono stati gravi eventi avversi dovuti alle iniezioni.
3D Corona GIF by Matthew Butler Giphy
Secondo Chen Guangsheng, vice segretario generale del governo provinciale di Zhejiang "la sicurezza e l'efficacia dei vaccini cinesi in fase di sperimentazione sono all'altezza degli standard previsti. Quindi, la provincia di Zhejiang ha valutato la situazione epidemica del prossimo autunno e inverno e ha elaborato piani per l'uso d'emergenza dei sieri vaccinali".
L'iniziativa sarebbe niente altro che un progetto pilota che prelude alla distribuzione di vaccini in tutto il paese: il piano portato avanti dal Governo cinese prevederebbe di iniziare le vaccinazioni su ampia scala dai lavoratori-chiave (operatori sanitari, forze dell'ordine, personale delle dogane e del controllo delle frontiere e le persone che lavorano nelle stazioni di quarantena) e dagli abitanti di aree colpite da focolai epidemici, ammesso che se ne verifichino.
In seguito, si passerà a vaccinare tutti i lavoratori essenziali, i funzionari pubblici e le persone che si recano all'estero per motivi di lavoro.
Nel frattempo, la settimana scorsa il China National Biotec Group, di proprietà statale, ha dichiarato che fornirà gratuitamente agli studenti cinesi che studiano all'estero il suo vaccino sperimentale Covid-19: la Cina dovrebbe avere una capacità annuale di circa 610 milioni di dosi quest'anno e 1 miliardo di dosi entro il 2021.
Ovviamente la corsa al vaccino è una priorità in tutto il mondo: oltre ai cinesi Sinovac e CanSino Biologics, altri 7 sono già nella terza e ultima fase di sperimentazione. Tra questi, troviamo il già citato Astra_Zeneca dell'Università di Oxford, lo statunitense Moderna e il BioNTech della Pfizer, il cui amministratore delegato Alberto Bourla ha dichiarato due giorni fa che se tutto procederà per il verso giusto chiederà un'autorizzazione di emergenza del suo candidato vaccino nella terza settimana di novembre.
Il candidato della Johnson & Johnson ha subito invece una battuta d'arresto: a seguito di un effetto collaterale riscontrato in un partecipante al trial l'azienda ha momentaneamente fermato la sperimentazione, che era già anch'essa nell'ultima fase.