Vacanze in Italia: viaggio nei luoghi della principessa Sissi
Sentieri, giardini, hotel maestosi. Ecco i luoghi di vacanza scelti da Elisabetta d’Austria che permettono, ancora oggi, di vivere la grandeur di altri tempi.
Viaggiatrice irrequieta, bella ma di magrezza spettrale (pare pesasse 45 chili, di cui cinque solo di capelli), infelice, capricciosa, insofferente delle rigidi regole di corte. Intorno a Sissi, nome popolare per Elisabetta d’Austria, duchessa di Baviera, moglie dell’imperatore Francesco Giuseppe, vissuta tra 1837 e 1898 (il 10 settembre di quell’anno, a Ginevra verso le 13, l’anarchico Luigi Lucheni le trafisse il cuore con una lima affilata), sono stati scritti libri e girati film che l’hanno fatta entrare nella cultura di massa. Tutti l’abbiamo vista al cinema, riportata in vita da Romy Schneider nel 1955, e più di recente ha avuto buon esito nel film Il corsetto dell’imperatrice, interpretata da Vicky Krieps. Figura a un tempo fiabesca e tragica, Sissi non ci lascia mai. Ora che l’abbiamo inquadrata, da contemporanei con soltanto una vaga idea di ciò che fu l’impero austroungarico, ricordiamo che Sissi non smette di promuovere, pur dai regni ultraterreni, vaste aree a vocazione turistica.
Basta il suo nome per spargere quel certo non so che di suggestioni romantiche su laghi, città, villaggi di montagna, passeggiate, ville con rigogliosi giardini. In vacanza con Sissi è il titolo di un’ideale guida Baedeker, per viaggiare come si faceva un tempo. In Alto Adige-Südtirol, sotto le Dolomiti del Brenta in Trentino e, a seguire le tracce lasciate dall’esile e tormentata imperatrice, a Venezia e Trieste. Ci concentriamo sui luoghi più amati da Sissi, che solo tra le montagne dove la natura sapeva lenire la sua malinconia ritrovava il centro di se stessa. A Madonna di Campiglio (Trento), tutto l’anno, ma particolarmente nella bella stagione, non c’è sentiero, angolo, scorcio sulle Dolomiti che non parli di lei. Nel 1889 e 1894 la famiglia imperiale fu ospite del borgo, ai tempi meta turistica per la borghesia e nobiltà austriache. Va ricordato che l’imperatrice e il consorte, dagli italiani chiamato con irrisione Cecco Beppe, si muovevano in casa: il territorio faceva parte dei loro domini, entrò nel Regno d’Italia solo dopo la Grande Guerra e la dissoluzione dell’impero. In ricordo di quelle antiche visite (settimane tra feste, balli ed escursioni), la rinomata stazione alpina organizza ogni anno, in febbraio, il Carnevale Asburgico.
Ma lo spirito di Sissi permea ogni spazio del Golf Hotel, storica residenza di charme che affaccia sul campo da golf (uno dei primi in Italia, costruito nel 1924) e sulle piste da sci, con vista impareggiabile sulle montagne. L’albergo fa parte della collezione TH Resorts, hotel a 4 stelle e villaggi sparsi nelle più belle località della Penisola. La cura della memoria asburgica, con una sala dedicata a Maria Teresa d’Austria, si accompagna alle attenzioni verso il benessere dell’ospite, sia a tavola (l’offerta unisce piatti tipici alpini a una scelta regionale davvero ampia) sia nell’area con sauna, piscina, doccia gelata energetica, trattamenti di bellezza. C’è Sissi, nei rimandi storici, tra le mura del Romantik Hotel Turm a Fié allo Sciliar, in Alto Adige, con cinque torri risalenti anche al XIII secolo. Tanti i tesori artistici del complesso: Karl, il padre del proprietario Stephan Pramstrahler, era un mecenate che ha lasciato numerose opere di Joseph Beuys, Otto Dix, Paul Klee, Giorgio De Chirico, Renato Guttuso e di altri nomi altisonanti. Al bar, per dire, si può bere il caffè sotto un autentico Picasso.
Ristorante e cantina sono ovviamente segnalati e premiati dalle guide. D’estate apparecchiano nel roseto, d’inverno nelle tradizionali stube altoatesine. Il Turm svetta tra gli hotel votati al benessere, in una terra che ne ha molti, tutti molto curati (la scuola sudtirolese detta legge nel mondo). Così sarà piacevole prepararsi a passeggiate «Sissi-oriented» dopo idromassaggi e bagni nella piscina con acqua a 32° e vista sullo Sciliar, massiccio simbolo delle Dolomiti che sicuramente affascinò l’imperatrice d’Austria. Spostiamoci al Parkhotel Holzner di Soprabolzano (BZ), aperto dal 1908 in posizione panoramica. Tra i primi ospiti illustri dell’albergo ci fu l’arciduchessa Maria Valeria d’Asburgo-Lorena, ultimogenita di Elisabetta d’Austria e Francesco Giuseppe. Da allora, l’Holzner ha ospitato celebrità di ogni tipo, da Eugenio Pacelli (diventato papa Pio XII) al regista Wim Wenders. Meta per i buongustai, al Parkhotel si cena nel Restaurant 1908, in stile Liberty, architettura identitaria dell’albergo. Il ristorante gode di una stella Michelin (anzi due: ha anche quella verde, ormai sempre più ambita).
In piena Bolzano, invece, andiamo al Park Hotel Laurin, edificio storico con cento camere (totalmente rinnovate negli anni Novanta), inserito in un grande parco. Il Laurin ha una notevole collezione d’arte ed è centro focale della città: non c’è nome famoso che non abbia dormito qui, nelle camere che a inizio Novecento ospitarono la famiglia imperiale austriaca. Per respirare l’autentica atmosfera mitteleuropea, non c’è nulla di meglio. Non resta che spostarci a Merano, città del benessere, del vino (grazie a un festival secondo solo a quella di Verona), delle terme e di grandi e rinomati alberghi. Qui la memoria di Sissi, che lungo le rive del Passirio trascorse forse i momenti più sereni della sua vita, è ovunque. Andiamo, percorrendo il Sentiero di Sissi che parte dal centro della città, ai Giardini di Castel Trauttmansdorff, maniero dove l’imperatrice abitò con un folto seguito di servitori. È detto il «giardino degli innamorati»: in effetti è difficile non cedere al romanticismo nei 12 profumatissimi ettari di piante esotiche e cascatelle d’acqua. A Merano c’è pure la statua di Sissi, a un passo dalle vivaci acque del Passirio. Realizzata nel 1903 dallo scultore austriaco Hermann Klotz, è tra i monumenti più fotografati: Elisabetta d’Austria resta la perfetta regina di ogni viaggiatore incantato.