EFC | Oggi la ripresa. Con il Padova subito la prima gioia ma, piedi per terra!
Riprende già quest’oggi, all’indomani della vittoria sul Padova, il lavoro degli azzurri. Il prossimo impegno di campionato, infatti, sarà anticipato di un giorno rispetto alla consueta settimana tipo: venerdì sera, alle 20.30 al “Mapei Stadium” andrà in scena la sfida con la Reggiana. Restano da valutare le condizioni dei giocatori fermi in infermeria, con particolare attenzione ad Edoardo Saporiti, mentre si entra in una settimana cruciale anche per le dinamiche di calciomercato. La gestione sarà fondamentale: non è escluso che in casa azzurra possano verificarsi movimenti significativi, con l’uscita di alcuni elementi meno impiegati e l’arrivo di nuovi innesti. Il mercato chiuderà ufficialmente lunedì 1 settembre, dunque alcune operazioni potrebbero concretizzarsi soltanto dopo la gara con la Reggiana e con la sosta. Ciò che oggi conta davvero, però, è il debutto in campionato, iniziato nel migliore dei modi. L’Empoli ha conquistato tre punti importanti imponendosi con un netto 3-1 sul neopromosso Padova. Protagonisti gli attaccanti: in gol Shpendi e, soprattutto, il classe 2007 Popov, autore di una doppietta nella giornata che lo ha visto subentrare proprio all’albanese, costretto a lasciare il campo per un infortunio. Le prossime ore chiariranno meglio le condizioni di Shpendi, la cui crescita stava diventando sempre più evidente. Il successo contro i veneti rappresenta il primo mattoncino di un campionato che l’Empoli vuole affrontare senza proclami, con l’obiettivo dichiarato della salvezza, ma con la consapevolezza di poter recitare un ruolo di rilievo. Al di là del risultato, l’aspetto più confortante è stata la qualità del gioco espresso. Rispetto alla prova opaca di Coppa Italia con la Reggiana, gli azzurri sono apparsi più equilibrati e concreti, sia in fase difensiva sia in costruzione. Emblematica la prima frazione: due tiri in porta, entrambi da palla inattiva, e altrettanti gol, segno di una squadra capace di sfruttare al meglio ogni occasione. Per essere oggettivi fino in fondo, va detto che l’approccio alla gara non è stato il punto di forza dell’Empoli. Gli azzurri hanno impiegato qualche minuto di troppo per trovare il giusto sincronismo, subendo inizialmente l’entusiasmo del Padova, squadra che arrivava al “Castellani” con poco da perdere e tanta voglia di mettersi in mostra. Al netto dei due gol segnati e di qualche lampo isolato, nella prima parte di gara sono stati i biancoscudati a mostrarsi più intraprendenti, riuscendo a trovare il pareggio e creando almeno un paio di situazioni potenzialmente pericolose, sventate da un attento Fulignati. Nella ripresa, però, si è visto un altro Empoli. Complice anche un Padova che, nel tentativo confuso di riacciuffare il risultato, si è allungato molto, gli azzurri hanno trovato gli spazi ideali per esprimere la loro superiore qualità tecnica. L’azione del 3-1, quella che ha chiuso definitivamente i giochi, è stata l’emblema della differenza tra le due squadre: discesa potente e precisa di Elia sulla destra, cross al bacio e tuffo imperioso di Popov, che con uno stacco spettacolare ha firmato la sua doppietta personale regalando anche una cartolina da copertina ai fotografi presenti. Da lì in avanti, la gestione difensiva è stata solida. Il Padova ha provato ad aumentare la pressione, ma la retroguardia empolese si è dimostrata compatta e matura, confermando i progressi già intravisti nelle ultime uscite estive. Su tutti, si è distinto Lovato, elemento che dà spessore e personalità al reparto. L’unico vero neo della giornata resta l’errore di Obaretin nell’azione del momentaneo pareggio patavino: una lettura sbagliata che ha concesso agli ospiti la possibilità di segnare. Al di là dell’episodio, però, la sfida con il Padova consegna segnali incoraggianti: sorrisi, consapevolezze e i primi tratti di un’identità che sta prendendo forma. Una delle critiche più ricorrenti delle ultime settimane riguardava la presunta staticità della squadra, ancora priva di un’anima precisa. Ieri, pur con le dovute cautele, si è iniziato a intravedere un passo avanti concreto.
La vittoria, come ha ribadito lo stesso Guido Pagliuca, non deve illudere né alimentare voli pindarici. Il campionato è appena iniziato, le squadre sono tutte in fase di rodaggio e la strada da percorrere resta lunga. Tuttavia, per una formazione reduce da una retrocessione, iniziare con tre punti e con segnali di crescita rappresenta un’iniezione di fiducia fondamentale. Ora servirà mantenere calma e lucidità, completando al meglio anche l’ultima fase di mercato per consegnare al tecnico un organico equilibrato e competitivo. Il vecchio adagio dice che “chi ben comincia è a metà dell’opera”, ma in casa Empoli nessuno ha intenzione di mettere il carro davanti ai buoi. Si prende il buono emerso dalla sfida col Padova, si correggono gli errori e si prosegue con il lavoro avviato un mese e mezzo fa. Guardando alle prove dei singoli, i complimenti vanno estesi a tutta la squadra. L’unica tirata d’orecchie, come già sottolineato, riguarda Obaretin per l’errore che ha portato al gol del momentaneo pareggio ospite. Un episodio isolato, che non cancella comunque l’impegno e la dedizione mostrati dal giovane difensore. Tra i protagonisti della serata, impossibile non citare Elia. Dopo aver già impressionato in Coppa Italia, l’ex Spezia ha confermato le sue qualità con una prestazione di spessore, arricchita dall’assist splendido per il terzo gol. Ma oltre alla giocata decisiva, ciò che ha colpito è stata la continuità: qualità, attenzione e intensità che ne fanno una pedina fondamentale per il gioco azzurro. Capitolo a parte merita Popov. Il classe 2007 ucraino si è tolto la soddisfazione di firmare i suoi primi gol da professionista, una doppietta che profuma di favola. La sua presenza in campo è stata quasi casuale, frutto della richiesta di cambio di un compagno, eppure il destino ha voluto regalargli una serata da incorniciare. Una storia bella, di vita e di sport, che resterà impressa non solo per lui ma anche per i tifosi empolesi. Da rimarcare anche la prova di Franco Carboni. Fin qui giudicato con qualche perplessità durante l’estate, l’ex Venezia è stato schierato nel ruolo più congeniale e ha risposto con una prestazione convincente. Ha dimostrato non solo di poterci stare, ma anche di avere qualità importanti e un margine di crescita significativo. Sicurezza tra i pali, poi, grazie ad Andrea Fulignati. Il portiere ha sfoderato una parata decisiva che ha tenuto in piedi il risultato, ma soprattutto ha dato prova di grande affidabilità nella gestione complessiva della gara. In tribuna, tra i tifosi, più di qualcuno ha commentato con amarezza: “Se lo scorso anno ci fosse stato lui…”. Una frase che rende bene la sensazione di avere finalmente un portiere di spessore per la categoria. Una menzione va fatta anche per Ignacchiti. Dopo una prova sottotono contro la sua ex Reggiana in Coppa Italia, ieri ha sfoderato una prestazione di grande livello, mettendo poi due palle decisive che hanno dato origine ai primi due gol dell’Empoli. Grande solidità dimostrata da Lovato. Qualcosa in più ce lo aspettavamo da Ilie e, da dire, Yepes appare ancora in ritardo. Infine, un applauso va a mister Pagliuca. Costretto a seguire la partita dalla tribuna per squalifica, ha preparato al meglio la sfida. Alla vigilia aveva parlato di “ripartire dalle cose semplici”, e così è stato. Rispetto alla partita di Coppa Italia, si è visto un Empoli più lineare, meno alla ricerca di giocate complicate e più attento a compattezza, passaggi verticali corti e sfruttamento delle corsie laterali. Forse neppure lui si aspettava una vittoria così netta nel punteggio, ma il successo è figlio della sua capacità di leggere e correggere ciò che non lo aveva convinto nella prestazione precedente.
Gli azzurri sono scesi in campo, per questa prima di campionato, con undici/undicesimi diversi dalla passata stagione. A memoria, si fatica a ricordare una cosa simile. Avanti con il 3-5-2 con Shpendi ed Ilie davanti. Dentro dal primo minuto Lovato ed Obaretin, Carboni torna a fare il quinto di centrocampo a sinistra. Il match si accende dopo un avvio equilibrato: Fulignati salva il risultato al 16’ con una doppia parata miracolosa su Di Maggio e Villa, evitando il vantaggio ospite. L’Empoli risponde e al 20’ passa in vantaggio: angolo di Ignacchiti, sponda di Curto e zampata di Shpendi che firma l’1-0. Il Padova però reagisce subito: al 24’ Bortolussi approfitta di una disattenzione difensiva di Obaretin e trova il pari. L’infortunio di Shpendi al 27’ sembra complicare le cose, ma al suo posto entra Popov e la mossa si rivelerà decisiva. Al 41’ il giovane attaccante ucraino trova il suo primo gol tra i professionisti, raccogliendo un pallone vagante in area e riportando avanti l’Empoli. Si va al riposo sul 2-1. Nella ripresa gli azzurri crescono. Elia e Carboni seminano scompiglio, i mediani orchestrano il gioco con qualità e la difesa si compatta attorno a Lovato. L’episodio chiave sembra arrivare al 58’ con il rosso diretto a Fusi, ma dopo il richiamo al VAR Ferrieri Caputi riduce la sanzione e si resta in parità numerica. Poco male: al 66’ Elia affonda sulla destra e pennella per Popov, che in tuffo sigla la sua personale doppietta e il 3-1 che fa esplodere il “Castellani”. Il Padova prova ad arrembare ma è Ceesay al 82′ a trovare un bel tiro che esce di non molto. L’ultimo squillo patavino lo si vede al 93′ con il tiro della disperazione di Faedo. La vittoria porta entusiasmo e fiducia: l’Empoli ha mostrato progressi importanti, soprattutto in termini di compattezza e di equilibrio, rispetto alle uscite estive. Il futuro sorride
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