EDITORIALE – Napoli, ora un centravanti a tutti i “costi”
L’infortunio di Lukaku (a cui va il nostro affettuoso e sincero augurio di pronta guarigione) è assolutamente un evento imprevedibile, ma sicuramente preventivabile, ed è per questo motivo che, ogni squadra che si rispetti (soprattutto se parliamo di compagini di prima fascia), nelle varie operazioni di calciomercato si preoccupano di acquisire due calciatori per ruolo, qualitativamente non marcatamente dissimili, in modo che al verificarsi di eventi così “nefasti” (calcisticamente parlando) si è di fatto coperti/tutelati.
Lo stop del centravanti Belga è sicuramente un brutto colpo, inutile girarci intorno, ma si piangerebbe con un occhio solo se il club azzurro avesse operato sul mercato in modo corretto, e facciamo esplicitamente riferimento al reparto offensivo.
In tempi non sospetti, avevamo sollevato delle perplessità sul fatto che gli azzurri si apprestassero ad affrontare la prossima stagione (4 competizioni) con i soli Lucca, Lukaku e Raspadori come terminali offensivi/realizzatori (al netto dei vari Neres, KDB, McTominay, etc), e quindi a nostro parere serviva l’acquisto di un altro centravanti/realizzatore, soprattutto perché l’ex Udinese, anche a detta di mister Conte, è attaccante bravo ma “prospettico” (acerbo), ragion per cui sarebbe stata saggia decisione operare sul mercato in tal senso.
La cessione di Raspadori ovviamente ha ulteriormente amplificato tale esigenza, ma l’impressione era che il Napoli si muovesse sul mercato per colmare altri ruoli e non quello della punta, che sempre a nostro avviso, aveva ora due caselle vuote, che di lì a breve sarebbero diventate 3 per gli eventi di cui sopra.
La situazione ora è complicata, molto complicata, perché il club partenopeo ha necessità di acquistare (almeno) un attaccante, e non certo un Vardy (con tutto il rispetto per ciò che è stato l’ormai trentottenne centravanti) ma bensì un profilo che possa essere titolare ora, coesistere con Lukaku al suo rientro e, se si è bravi ad operare, essere il futuro bomber azzurro.
I prezzi, vista la situazione, sicuramente lieviteranno, ma è lo scotto che il Napoli deve necessariamente pagare per non essere stato lungimirante, ovvero non aver completato la rosa in questo ruolo fondamentale (i problemi realizzativi che il Napoli ha avuto nella passata stagione, erano più che un campanello d’allarme), anche perché fare spallucce e sperare di acquistare al risparmio è sintomo che la stagione post scudetto, quella del decimo posto, non ha insegnato proprio un bel niente.
Ah già i danari, qui si tocca un punto dolente, soprattutto per tutti coloro che vivono nel timore che, spendendo una cifra “inappropriata” si possa fallire un secondo dopo. Ma parliamo di una squadra che non ha debiti, che aveva un tesoretto di 200 milioni (parole di AdL)da investire sul mercato, che sommati ai 125 mln derivanti dalle cessioni (Osimhen, Raspa, Simeone, etc.), e sottratti i 120 mln inerenti ai calciatori ingaggiati, narrano di un gruzzoletto/tesoretto di poco maggiore a quei 200 dichiarati dal presidente ad inizio mercato, ecco perché per affrontare la prossima stagione in modo dignitoso, quello dell’acquisto di una punta di spessore, un titolare, ad oggi è quasi un obbligo, in particolar modo per la tifoseria che, per seguire gli azzurri ovunque, sborsa fior di quattrini.
Salvatore Migliara
L'articolo EDITORIALE – Napoli, ora un centravanti a tutti i “costi” proviene da PianetAzzurro.it, news sul Calcio Napoli e sul mondo delle scommesse.