Articolo 4 Nato: la Polonia vi ricorrerà? Cosa succederebbe
Articolo 4 Nato: la Polonia vi ricorrerà? Cosa succederebbe
Lo spazio aereo della Polonia violato da droni russi durante un attacco contro l’Ucraina Occidentale. Varsavia vuole ricorrere all’articolo 4 Nato. Cosa comporta questa opzione? Una panoramica veloce delle informazioni fondamentali sul tema.
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Droni russi violano lo spazio aereo polacco
Tra il 9 e il 10 settembre 2025, lo spazio aereo polacco è stato violato da droni russi durante un attacco contro l’Ucraina occidentale. Varsavia ha mobilitato le proprie forze armate e attivato procedure di sicurezza per i suoi cittadini, in particolare, per quelli delle regioni orientali, cioè al confine ucraino. Il primo ministro Donald Tusk ha quindi fatto richiesta di attivazione dell’articolo 4 Nato. Cosa prevede tale scelta? In base all’impegno preso dai paesi membri dell’Alleanza, si apre una fase di consultazioni formali tra i governi dei paesi aderenti che eventualmente precede il coordinamento in caso si rendano necessarie delle azioni di difesa.
L’articolo 4 Nato, nel dettaglio, recita: “Le parti si consulteranno ogni volta che, nell’opinione di una di esse, l’integrità territoriale, l’indipendenza politica o la sicurezza di una delle parti fosse minacciata”.
Articolo 4 Nato: cosa comporta?
L’articolo 4 Nato, dunque, non prevede un obbligo di intervento militare immediato da parte dei membri dell’Alleanza. Tra l’altro, è già stato invocato in passato. Da Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania e Slovacchia, oltre che dalla stessa Polonia, nel 2022, per esempio, all’inizio della guerra in Ucraina. Diverso è il contenuto dell’articolo 5. Quest’ultimo è molto più vincolante per i membri dell’Alleanza Atlantica. in poche parole, stabilisce che l’attacco contro un paese Nato è un attacco contro tutti gli aderenti al Patto, quindi, precede un intervento collettivo, potenzialmente militare (è stato attivato solo una volta nella storia, dopo l’11 settembre 2001).
Il testo dell’articolo 5 del Trattato Nato: “Le parti convengono che un attacco armato contro una o più di esse in Europa o nell’America settentrionale sarà considerato come un attacco diretto contro tutte le parti, e di conseguenza convengono che se un tale attacco si producesse, ciascuna di esse, nell’esercizio del diritto di legittima difesa, individuale o collettiva, riconosciuto dall’ari. 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti così attaccate intraprendendo immediatamente, individualmente e di concerto con le altre parti, l’azione che giudicherà necessaria, ivi compreso l’uso della forza armata, per ristabilire e mantenere la sicurezza nella regione dell’Atlantico settentrionale. Ogni attacco armato di questo genere e tutte le misure prese in conseguenza di esso saranno immediatamente portate a conoscenza del Consiglio di Sicurezza. Queste misure termineranno allorché il Consiglio di Sicurezza avrà preso le misure necessarie per ristabilire e mantenere la pace e la sicurezza internazionali”.
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