Добавить новость
smi24.net
Politica OnLine
Октябрь
2025
1
2 3 4 5
6
7
8
9 10 11 12 13 14 15 16 17
18
19
20
21
22
23
24
25
26
27
28
29
30
31

Sondaggi politici TP, tregua a Gaza: è una vittoria di Trump e Israele, non dei palestinesi

0

Sondaggi politici, tregua a Gaza: è una vittoria di Trump e Israele, non dei palestinesi

Bentornati con il consueto sondaggio settimanale targato Termometro Politico, basato sulle principali notizie di attualità nazionale e internazionale. Non possiamo che concentrarci, in questa occasione, sulla firma della tregua a Gaza. Durerà? Chi ne esce vincitore? E poi, spazio alle possibili cessioni di sovranità per ragioni di competitività. In più, spazio all’utilità del linguaggio inclusivo. In conclusione, come sempre, intenzioni di voto e fiducia nella premier Meloni. Cominciamo.

Sondaggi politici TP: la tregua a Gaza non durerà, secondo la gran maggioranza degli italiani

Dopo la tregua, sarà pace? Per un conflitto che va avanti da oltre settant’anni, c’è solo una minoranza che si dichiara fiduciosa: per il 16,7% “Trump e moltissimi leader internazionali ci hanno messo la faccia, credo che questa volta ci sarà una vera pace”.

Per il resto, si va verso opzioni più o meno negative. La gran parte del campione (39,4%, quindi quasi 4 italiani su 10) ritiene che “Non ci sarà la pace definitiva, ma si tornerà alla calma precaria precedente al 7 ottobre, che è comunque meglio di quanto avvenuto negli ultimi due anni”.

Con percentuali simili, il 22,6% asserisce che “Anche se forse non ci saranno i massacri degli ultimi due anni, non credo ci sarà pace e penso che torneranno presto gli scontri”. Infine, la visione maggiormente pessimistica, su una tregua di brevissima durata, è scelta da quasi una persona su cinque (19,5%): “Non ci sarà pace, credo che la guerra ricomincerà a breve, i termini dell’accordo sono troppo vaghi, non è stato deciso nulla di concreto”.

C’è un dato interessante riguardante i non rispondenti, che è estremamente basso, appena l’1,8%. Per tematiche di politica internazionale, si tratta di una percentuale irrisoria e che conferma quanto la tematica sia diventata portante nel dibattito pubblico italiano.

Sondaggi politici elettorali TP 17 ottobre 2025, quanto durerà la tregua a Gaza

Alla fine, chi ne esce vincitore? Per moltissimi, il mattatore (in positivo) è Donald Trump

Dopo il conto di circa 70.000 morti e un massacro/genocidio (a seconda delle credenze personali), la risposta più frequente su chi sia il vero vincitore dall’accordo su Gaza è che “non c’è nessun vincitore”: la pensa così il 34,9% degli italiani. C’è, però, un volto che spicca sopra tutti, ed è quello del presidente Trump, per molti (29,7%) vero autore dell’accordo. A questi, si aggiunge un altro 16,6% che considera l’accordo su Gaza come una vittoria per lo stesso Trump ma anche per Israele. L’ultima risposta con una certa rilevanza è quella che afferma che è una vittoria per tutti, opzione scelta dal 9% del campione. Le altre sono residuali e si segnala come praticamente nessuno veda l’accordo come una vittoria di Hamas (1%) o dei palestinesi (0,6%).

Sondaggi politici elettorali TP 17 ottobre 2025, i vincitori della tregua

Sì a cessione di sovranità per maggioranza degli italiani

Il ministro della Difesa Crosetto ha detto che per competere nel mondo in alcuni settori i Paesi europei dovranno cedere sovranità all’UE. Abbiamo chiesto ai nostri lettori se si trovano d’accordo.

Ebbene, per un 37,6% c’è pieno sostegno: “Sì, totalmente, di fronte a concorrenti globali come Cina e Usa solo un’economia di grandi dimensioni e integrata può competere”. Segue, con il 20%, la parte di campione che afferma che “Sì, in parte, il discorso può essere valido, ma solo per pochissimi settori strategici come le materie prime”. La maggioranza – anche abbastanza rilevante – del campione approva quindi una cessione di sovranità pur di mantenersi competitivi.

Dall’altro lato, c’è un 15,8% che sarebbe più per lo status quo, affermando che “l’UE ha già assorbito molte competenze dagli Stati membri, non c’è nessuna necessità di andare oltre. Meglio che le cose rimangano come sono”. Infine, il 21,8% dei rispondenti è totalmente contrario e, anzi, sostiene che “con questa posizione tradisce il suo elettorato sovranista. L’Ue è un errore storico da cui anzi dovremmo uscire”.

Le discrepanze sul linguaggio inclusivo, tra l’utile, il necessario e il dannoso

Prima di passare alle intenzioni di voto e fiducia nella premier Meloni, parliamo di una tematica sempreverde di carattere culturale: il linguaggio inclusivo. Abbiamo chiesto ai lettori se la diffusione del cosiddetto linguaggio inclusivo è un fatto positivo. Qui, le risposte si distribuiscono senza particolari picchi, con le due opzioni “estreme” che tirano di più. Per un 27,3% “è dannoso, rappresenta una forzatura ideologica che distorce la realtà”, mentre per il 25,7% è giusto perché “si tratta di rispettare realmente tutti, a prescindere dal sesso o dall’orientamento di genere”
Nel mezzo, il 23,6% che ritiene che il linguaggio inclusivo “Può essere utile in alcuni contesti particolari, ma non si deve esagerare con alcune forzature”. Infine, il 18,1% sceglie l’opzione più… secca: “È sostanzialmente inutile, non migliora realmente la vita di nessuno”.

Nel complesso, c’è una leggera maggioranza di favorevoli al linguaggio inclusivo (49,3% vs 45,4%), anche se il sostegno è legato alla diffusione solo in alcuni contesti, evitando forzature.

Sondaggi politici elettorali TP 17 ottobre 2025, linguaggio inclusivo

Sondaggi elettorali TP, intenzioni di voto 17 ottobre 2025:

E chiudiamo con intenzioni di voto e fiducia in Giorgia Meloni. Vediamo che rispetto alla scorsa settimana il primo partito italiano, Fratelli d’Italia, risale di due decimi, mentre il M5S cala dal 12,4 fino al 12,1%. Risale, invece, il PD, di nuovo al 22% e in risalita di un decimo. Testa a testa, come sempre, tra FI e Lega, appaiate all’8,6%. Scende AVS, al 6,4%, dopo il miglior dato da tempo della scorsa settimana (6,6%). Tra i partiti minori, Azione al di sopra della soglia di sbarramento (3,1%). Poi, a seguire, Italia Viva (2,4%), Più Europa (1,8%) e Democrazia Sovrana Popolare (1,4%). Chiudono la lista Pace Terra Dignità (1,1%) e Noi Moderati (1,1%) Gli altri partiti ottengono nel complesso l’1,6%.

Stabile la fiducia in Giorgia Meloni

Chiudendo sulla fiducia nella premier, per la seconda settimana consecutiva Meloni riesce ad ottenere una fiducia superiore al 40% e arriva al 40,5%. Riscende per la prima volta sotto il 50% il dato di chi non ha la minima fiducia nella premier (49,5%). Nel dato aggregato, la sfiducia ((58,8%) rimane comunque ampiamente superiore alla fiducia accordata.

Sondaggi politici elettorali TP 17 ottobre 2025, fiducia in Giorgia Meloni

Nota metodologica: sondaggio realizzato con metodo CAWI, 3.000 interviste raccolte tra l’8 e il 9 ottobre 2025

SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU FACEBOOK TWITTER INSTAGRAM

Hai suggerimenti o correzioni da proporre? Scrivici a redazione@termometropolitico.it

L'articolo Sondaggi politici TP, tregua a Gaza: è una vittoria di Trump e Israele, non dei palestinesi proviene da Termometro Politico.















Музыкальные новости






















СМИ24.net — правдивые новости, непрерывно 24/7 на русском языке с ежеминутным обновлением *