Tessile italiano: la sfida per coniugare leadership mondiale e produzione sostenibile
L’Italia, patria della moda e dell’alta qualità nel tessile, si trova di fronte a una sfida cruciale: quella di coniugare la sua indiscussa leadership nel settore con la necessità di mettere in atto una produzione sostenibile. Infatti, se da un lato le industrie tessili italiane vantano una reputazione mondiale per la loro qualità e competitività, dall’altro è essenziale affrontare il crescente impatto ambientale legato alla produzione e al consumo di abbigliamento e accessori.
Tessile italiano, leadership e produzione sostenibile
Secondo dati forniti dall’Agenzia Ice (Istituto Commercio Estero), l’Italia è il secondo esportatore mondiale di abbigliamento, posizionandosi subito dopo la Cina. Tuttavia, dietro a questi successi commerciali si nasconde una realtà allarmante per quanto riguarda l’impatto ambientale del settore tessile. Nello specifico, il comparto si colloca al quarto posto tra i maggiori consumatori di materie prime e acqua, nonché al quinto posto per quanto riguarda le emissioni di gas serra, secondo un documento europeo sul piano d’azione per l’economia circolare. Questi dati mettono in luce la necessità di adottare pratiche più sostenibili nell’intera filiera produttiva.
L’Italia al secondo posto nel mondo per esportazioni
Un fenomeno che ha contribuito significativamente a questo impatto ambientale negativo è il cosiddetto “fast fashion”, una tendenza che promuove la produzione di capi di abbigliamento a basso costo, di qualità inferiore e spesso destinati a una vita breve. Questo modello insostenibile di produzione e consumo ha portato a un aumento esponenziale della produzione di indumenti e accessori tessili, con conseguenze disastrose per l’ambiente.
La sfida per ridurre l’impatto ambientale
Attualmente, solo una piccola percentuale dei rifiuti tessili viene raccolta e riciclata, mentre la maggior parte finisce in discarica o viene incenerita. Le esportazioni di rifiuti tessili rappresentano una perdita di opportunità per l’Italia e l’Europa di trattenere questi materiali nella filiera del riciclo, con evidenti vantaggi sia ambientali che economici. In conclusione, per affrontare queste sfide, sono necessarie azioni concrete da parte delle istituzioni e dell’industria tessile.
Introdurre la responsabilità estesa dei produttori
Una proposta chiave è l’introduzione della responsabilità estesa dei produttori, che comporterebbe l’obbligo per le aziende di gestire il fine vita dei loro prodotti, compresa la raccolta, il riutilizzo e il riciclo dei capi usati. Inoltre è fondamentale promuovere l’adozione di pratiche produttive più sostenibili e investire in tecnologie innovative che riducano l’impatto ambientale del settore tessile. Solo attraverso un impegno comune possiamo sperare di creare un futuro più sostenibile per il settore tessile italiano e globale.
L'articolo Tessile italiano: la sfida per coniugare leadership mondiale e produzione sostenibile sembra essere il primo su Secolo d'Italia.