ATP Cincinnati, Scanagatta: “Sinner solo il 50% di prime con Diallo, ma bastano anche per Mannarino” [AUDIO]
Il direttore di Ubitennis Ubaldo Scanagatta è intervenuto ai microfoni di Radio Sportiva per commentare il successo di Jannik Sinner e le possibili insidie di Adrian Mannarino, avversario agli ottavi. Si parla anche dei limiti sul cemento di Musetti, di quelli in generale di Sonego e di Daniil Medvedev. Ecco un estratto del suo intervento.
La vittoria su Diallo
“Non era una partita facilissima, perché Diallo è alto due metri e due e tira delle noci di cocco come servizi. Ha avuto anche un set point al servizio nel tie-break, ma lì Sinner ha tirato una risposta meravigliosa. Di Sinner non mi è piaciuto che abbia messo solo il 50% di prime palle. Vero che quando la mette fa otto punti su dieci, ma ci vuole più continuità contro giocatori più forti. Al prossimo turno, contro Mannarino va bene anche il 50%, ha perso da Sinner tre volte su tre.”
Il francese però è in fiducia, ha passato le qualificazioni, battuto Machac e Tommy Paul…
“Sì, ma ha un tipo di tennis che non può dare fastidio a Sinner, di tocco, lento e Sinner lo metterà sotto torchio. Mi aspetto una vittoria facile. Anche se Mannarino, essendo mancino, crea qqualche problema ai giocatori che giocano di ritmo.”
Sonego, Musetti, Cobolli: l’eliminazione che pesa di più?
“Bonzi ha battuto anche Tsitsipas, ma deludenti le sconfitte di Musetti e Cobolli. Rispetto a loro Sonego ha il vantaggio di servire meglio, contro Fritz – l’avversario più forte – si è difeso bene, subendo un solo break, avvicinandosi lui stesso a brekkare. Sonego è l’unico italiano insieme a Sinner e Berrettini ad avere un bel servizio; poi ha altre debolezze, quindi non va oltre certi limiti, il rovescio è debole e deve rischiare con il dritto, se la prima non entra rischia il doppio fallo nel momenti importanti… Fra tutti forse mi ha deluso di più Cobolli, che in Canada aveva servito per il match contro Shelton che poi ha vinto il torneo. Mi aspettavo di più. Musetti molto forte sulla terra rossa, è diventato n. 6 del mondo, ma sul cemento sta troppo indietro, ha bisogno di tempo per giocare il rovescio, non riesce a spingere il dritto. Deve cambiare qualcosa.”
Il momento difficile di Medvedev proprio quando potrebbe essere il suo momento
“È stato n. 1 del mondo, ha battuto Djokovic quando stava per fare il Grande Slam. È sicuramente un po’ in crisi psicologica. Ha perso da Walton nettamente al terzo, 6-1, non è da lui, con il servizio che ha, al massimo deve subire un break, non due otre.”
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