Le vittorie da junior e il modello di Sharapova. Chi è Ashlyn Krueger, la prossima avversaria di Paolini
Ci sono dei casi in cui una numero 35 al mondo nelle classifiche di tennis si porta sulle spalle un’intera nazione. E poi ci sono gli Stati Uniti, in cui una numero 35 WTA si ritrova a essere l’ottava tennista a stelle strisce. All’ombra di una cinquina possente che parte da Coco Gauff, seconda tennista al mondo, e finisce con Emma Navarro, numero 11. Lì in mezzo, anche Jessica Pegula, Madison Keys e Amanda Anisimova. Intanto però, a differenza di Navarro e Anisimova, Ashlyn Krueger è ancora in gara al Cincinnati Open, dove sfiderà alle 18:30 Jasmine Paolini per un posto agli ottavi. Ma chi è nello specifico la prossima avversaria della prima tennista azzurra?
In bilico tra successi juniores e lezioni severe da pro
Ashlyn Krueger nasce a Dallas il 7 maggio 2004. A quattordici anni esordisce da giovanissima a livello internazionale. E fa subito scintille. Al W15 di Carson supera le qualificazioni e si fa strada sino alla semifinale, che perde con un doppio 6-0. La batosta è pesante e i tornei successivi la riportano con i piedi per terra. Cinque sconfitte consecutive e molta, molta fatica a infilare successi nei tabelloni principali degli eventi internazionali.
Ma la statunitense non demorde e si fa forza prendendo spunto dalle sue due figure di riferimento, Maria Sharapova e Kim Clijsters. Grazie a una wild card prende parte all’Orange Bowl nel 2020 e, sorprendendo tutte le avversarie, finisce per alzare il trofeo. La gioia è tanta, ma dura poco. Arriva il Covid, il tempo passa e i risultati stentano ad arrivare. Fino a che, vincendo lo USTA National Championships nel 2021, Ashlyn conquista con merito una wild card allo US Open. Perde in tre set contro una top 100 come Anna Karolna Schmiedlova, ma si rifà con gli interessi nel doppio juniores, che vince in coppia con la connazionale Robin Montgomery.
La strada è segnata: primi titoli e scalata nel ranking
Il 2022 è un po’ la stagione della prima esplosione dell’americana tra le grandi e coincide con l’anno in cui spegne diciotto candeline. Krueger supera due tenniste classificate ampiamente davanti a lei in classifica e si qualifica per il tabellone principale di Indian Wells. Questo risultato le regala la top 500, che presto viene dimezzata con altri ottimi scalpi a livello internazionale, tra cui il titolo al W60 di Evansville che la fa entrare in top 250. Esce indenne dal tabellone cadetto anche allo US Open, dove impegna per tre set Victoria Azarenka salvo poi perdere alla distanza. Ma i segnali di crescita sono evidenti e, nonostante sino alla fine dell’anno non arrivino altri traguardi, rosicchiando qualche match qua e là, la teenager statunitense valica il muro delle prime 200 tenniste mondiali.
La prima metà del 2023 le porta in dono due scalate di prestigio. Non sul cemento, bensì su erba. Ashlyn si spinge sino ai quarti di finale nel 250 di ‘s-Hertogenbosch e mette in bacheca il 125 di Gaiba su territorio italiano. Allo US Open perde subito, ma, come le era già capitato due anni prima, ci mette poco a risollevarsi il morale. Va in Giappone e partecipa al 250 di Osaka. Ha la meglio su tre tenniste classificate meglio di lei, tra cui Lin Zhu numero 35 al mondo, e alza al cielo il suo primo trofeo WTA da numero 123 del ranking. L’ingresso in top 100 è cosa fatta e, per amor di precisione, l’americana sale alla 75esima piazza mondiale.
2024 e 2025 a fortune alterne: ma non è finita qui
Il 2024 fa sorgere dei dubbi nella testa di Krueger, spesso costretta a dover passare per i turni di qualificazione negli eventi WTA. Per svariati mesi le soddisfazioni non arrivano; sino a che, a Toronto, Ashlyn indovina la settimana giusta. Supera il tabellone cadetto, vince qualche partita e sbarca agli ottavi di finale, dove perde da Jessica Pegula. Poi, va a New York e passa ben due turni nello Slam di casa, battendo anche Mirra Andreeva, per poi cedere alla maggior qualità di Liudmila Samsonova.
Ed eccoci al 2025, iniziato magistralmente da Krueger, brava a conquistare i quarti di finale nei WTA 500 di Brisbane e Adelaide. Sarà la fiducia, o la categoria di tornei, ma poche settimane dopo la statunitense va ad Abu Dhabi e centra l’ultimo atto, dove viene eliminata da Belinda Bencic non prima di aver sconfitto tre tenniste dentro la top 40, in cui Ashlyn approda dopo la fine del torneo. A Miami, poi, sconfigge per la prima (e sino ad ora unica) volta nella carriera una top 10, Elena Rybakina, e si ferma agli ottavi al cospetto di Qinwen Zheng.
Da quel match giocato la 22enne americana ha catturato 8 vittorie e 11 sconfitte nei quattro mesi e mezzo successivi. Ha toccato la top 30 ricoprendo per pochissimo il 29esimo posto mondiale e ora, nei tornei di casa che valgono, ha tutta l’intenzione di agguantare un risultato di prestigio. Al momento le manca un po’ di fiducia, ma a ritrovarla ci mette ben poco. E per le avversarie, poi, sono dolori. A Jasmine il compito di tardare questo processo di risalita. Parola al campo.
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