ATP Cincinnati: Sinner rischia con il giocoliere Mannarino ma passa in due set
[1] J. Sinner b. [Q] A. Mannarino 6-4 7-6(4)
Risulta davvero difficile ricordarsi una occasione in cui Jannik Sinner abbia sofferto il servizio del rivale in maniera così intensa e continuata; eppure, il colpo tagliato a uscire di Adrian Mannarino ha tenuto in scacco il primo giocatore del mondo per tutto l’incontro. L’artigiano transalpino ha confezionato un match intelligente e spregiudicato, giudicando di non poter lasciare l’iniziativa all’azzurro, pena la sconfitta veloce.
Ha perso ugualmente Mannarino, ma la sua arte ha soggiogato Sinner, che ha perso progressivamente la profondità e il coraggio per cercare il colpo risolutivo. Nel secondo set in particolare la testa di serie numero uno si è spesso limitata a caricare i colpi per tenere lontano l’avversario, in attesa del suo errore; ha costretto Adrian a tenere alto il ritmo portandolo sovente a rischiare molto, atteggiamento ovviamente pericoloso e che alla lunga ha premiato il re della classifica.
Sarà per Sinner il sedicesimo quarto di finale in un Masters 1000: il bilancio è di 11-4 e due di queste sconfitte sono arrivate per ritiro (Miami 2022) e rinuncia (Madrid 2024); l’avversario uscirà dalla sfida tra Auger-Aliassime e Bonzi. Jannik ha risolto il problema con intelligenza e umiltà, ora serve ritrovare l’iniziativa e il feeling con le righe del campo. Le ultime parole sono per Mannarino, tennista quasi inspiegabile, controcorrente e unico come in passato forse solo Mecir ha saputo essere. Un romantico e testardo fuori-catalogo: hats off, Adrian.
Primo set: un solo break decide per Sinner, che vive inedite difficoltà in risposta
Se il buongiorno si vede dal mattino Jannik Sinner tiene il primo game con un ace e tre servizi vincenti; è un messaggio che vuole mandare a sé stesso più che al rivale sulla salute del suo colpo di inizio scambio. In realtà già nel secondo gioco con la pallina in mano Sinner sperimenta qualche problema nel difendere le prerogative della battuta di scorta, su cui Mannarino non ha remore nel tenere un atteggiamento aggressivo. Il francese dal tennis gentile e leggero mostra di non avere particolari timori di fronte al numero uno del mondo e percorre la strada che ha più cara, quella ovvero delle accelerazioni improvvise, sovente a tagliare in diagonale, Jannik torna a palesare qualche impaccio, sicuramente contrariato ogniqualvolta non ha in mano il timone del palleggio, e sbraccia un paio di pallate oltre la riga di fondo.
Adrian si diverte a usufruire di tutto lo spazio tra i due corridoi per lasciar partire il servizio e le variazioni che riesce a mettere in atto ingarbugliano i meccanismi della risposta del campione di Wimbledon, che si trova più volte in ritardo a rincorrere le traiettorie uniche del talento francese. In tutto questo Sinner ottiene un break nel terzo game e ha una occasione per togliere al rivale la battuta una seconda volta, ma la sciupa.
Mannarino guadagna la rete e si esibisce in uno smash molto angolato ma forse troppo… gentile e Sinner copre la distanza tra sé e la palla e infila il passante vincente di rovescio praticamente dal parterre. Adrian difende comunque il turno al servizio e fa la stessa cosa per raggiungere il 4-5, risultato che permette al numero uno del ranking di servire per il set ma che non cela alcuni impacci dell’asso azzurro, che non legge la battuta dell’avversario e non può spingere con continuità in contrattacco.
Jannik vince agevolmente il decimo game e il primo set, ma deve dichiarare tredici errori non forzati, di cui nove con il dritto, che perde di non pochi centimetri in almeno tre occasioni. Mannarino si concede addirittura 17 errori gratuiti e il servizio principale dell’asso altoatesino entra nel 44% dei casi.
Secondo set: Mannarino serve benissimo e si arrende solo al tie-break
Sette ace per il francese, cifra oltraggiosa che non tiene oltretutto conto delle risposte appena toccate dall’azzurro che non superano la rete; Mannarino commette doppio fallo, il primo per lui, nel game iniziale del secondo set ma porta a casa ugualmente la posta. Sinner sceglie di tenere una robusta regolarità per allungare gli scambi e soffocare le velleità del giocoliere transalpino; l’opzione dovrebbe essere la migliore in attesa che i numeri al servizio di Adrian si deteriorino, ma quest’ultimo difende la battuta del terzo gioco, pur con qualche affanno, giovandosi di alcune incertezze del detentore del titolo, sul cui volto ci par di leggere i tratti del fastidio nei confronti di un duello che per ora può condurre con merito ma non disputare alle sue condizioni. Durante il quarto game la pioggia decide di offrire al campione attimi di riflessione negli spogliatoi.
La pausa dura quasi tre ore e i tennisti riprendono a giocare alle 17:45 ora locale e Mannarino serve per tre volte a uscire da sinistra e ottiene il 3-2. Quando il punteggio dice 4-3 per il francese, Sinner ha 19 su 19 con la prima palla, che peraltro continua a latitare anche nella seconda partita; Mannarino non ha mai conquistato più di due punti in un game di risposta ma anche lui con la prima palla di servizio non scherza, se è vero che ottiene un superlativo 11 su 12. Il match dopo l’interruzione si sta polarizzando sui due servizi, Sinner rimane molto indietro sulla seconda battuta del rivale ma i profitti per lui non salgono e Mannarino firma agevolmente il 5-4.
Il mancino d’oltralpe si specializza nella curva esterna da sinistra e anche con il secondo servizio tratteggia angoli audacissimi a velocità contenutissime, assolutamente irreali nell’epoca di Shelton e Mpetshi Perricard; quando avrebbe lo spazio per tirare il colpo però Sinner pare trattenersi, non sembrando così completamente sicuro dei suoi mezzi. Mannarino fa la partita e sul 5-5 c’è il game più bello: Adrian annulla un 15-40 con maestria e coraggio e per due volte ha la palla che gli assicurerebbe l’accesso al tie-break, ma entrambe sfumano. L’asso italiano cerca di spingere non appena può, cercando di non sbagliare e la scelta è azzeccata perché Mannarino si perde in qualche errore banale e sulla terza palla-break insacca malamente in rete.
Dovrebbe essere la fine per il francese, ma sul 30 pari Adrian supera le sue Colonne d’Ercole con uno smash e coglie il break con una risposta di rovescio incrociata da vera antologia. Sinner si accosta al tie-break confidando nella battuta, paradossalmente viste le percentuali, il colpo che gli ha consentito di rischiare pochissimo nei propri turni di servizio; i sette punti con cui Jannik lo vince e passa il turno sono costituiti da tre ace, cui Mannarino aggiunge qualche errore sparso. Finisce 7-4 per Sinner una partita difficilmente pronosticabile, almeno nel suo svolgimento.