Jannik re della continuità: si unisce a Federer, Nadal e Djokovic in una lista esclusiva
Al momento Jannik Sinner è appena uscito da un periodo molto intenso. Nei mesi scorsi ha disputato due finali Slam precedute da una finale a Roma, primo torneo dopo il ban per doping. Con quei soli tornei, il bottino di Jannik si è alzato, parecchio, e sicuramente anche la sua fiducia. Si tratta di una seconda rinascita, dopo quella vissuta a metà 2023 coi vari cambi al servizio e i risultati che lo portarono da numero 17 a febbraio 2023 a numero 4 alla fine dello stesso anno. È la conferma che Jannik è al top anche su altre superfici, siccome, fino all’anno scorso, solo il cemento lo aveva incoronato come suo re. Ora è re anche sull’erba e uno dei contendenti alla corona su terra battuta.
Che la superficie più agevole per l’altoatesino resti il cemento, però, è certo. Al momento, Sinner vanta una striscia vincente su cemento da 24 match, iniziata a Shanghai nel 2024. Questo traguardo, dal 2000 in avanti, lo hanno raggiunto solo i big 4. Djokovic appare 4 volte, Federer detiene il record di 56 vittorie su cemento di fila e compare 3 volte. Nadal e Murray, con 26 e 28 vittorie rispettivamente, completano l’elenco, assieme appunto a Sinner, al nono posto con le sue 24. Oltre a questo traguardo, che prova la sua supremazia sul cemento, la continuità di Sinner è dimostrata anche dal fatto che dal 1990 solo i big 3, e lui, abbiano raggiunto nove quarti di finale a livello 1000 di fila.
Questo tassello è anche dovuto a un altra statistica impressionante di Jannik: l’altoatesino non perde contro giocatori fuori dalla top 50 da Cincinnati 2023, quando venne sconfitto dall’allora numero 66 ATP Dusan Lajovic. Perdere ai primi turni è quasi impossibile in tornei con tabelloni molto ampi. Basti pensare al 2024, quando Sinner raggiunse i quarti di finale in ogni evento disputato, 16 su 16, escludendo le Davis Cup Finals. Come direbbero a Cincinnati, dove si trova ora Jannik, “consistency is key”.