WTA Cincinnati, Swiatek: “È stata la mia miglior partita qui. Contro Rybakina è sempre intenso”
Iga Swiatek vince e convince contro Anna Kalinskaya: punteggio di 6-3 6-4 per la polacca nei quarti di finale del torneo WTA Cincinnati dove giocherà la sua terza semifinale consecutiva, affrontando Elena Rybakina.
D. Iga, congratulazioni. Ancora una volta in semifinale al Cincinnati Open. Puoi dirci le tue impressioni e cosa pensi della tua prestazione di oggi?
IGA SWIATEK: “Penso che sia sicuramente la miglior partita che ho giocato qui. Sono contenta di riuscire a migliorare man mano durante il torneo. Sono stata davvero solida e con una buona dose di intensità. È stata una buona partita”.
D. Congratulazioni. Cosa ti fa dire che questa è stata la miglior partita che hai giocato? Quali sono stati, nello specifico, gli aspetti che ti hanno soddisfatta al punto da ritenere il livello molto alto?
IGA SWIATEK: “Ero soddisfatta anche delle partite precedenti, ma penso che questa sia stata più intensa e che abbia sfruttato le mie occasioni un po’ più velocemente, giocando ad un livello leggermente più alto. Ma non è che la differenza sia stata enorme, ecco, direi solo nel complesso. Non c’è stato nulla di particolare”.
D. Sul campo hai parlato del caldo e di come probabilmente peggiorerà sempre di più a causa del riscaldamento globale. Mi chiedo: è una cosa che accetti semplicemente pensando che bisogna essere pronti ad affrontarla? Oppure pensi che lo sport dovrebbe prendere provvedimenti per affrontare il problema, ad esempio modificando il calendario, evitando di programmare certi tornei nei periodi di caldo estremo, o anche intervenendo sugli stadi?
IGA SWIATEK: “Penso che in generale dovremmo fare dei cambiamenti e tenere davvero conto del riscaldamento globale, cercando di fare la nostra piccola parte per rendere la situazione meno grave di quanto non lo sia. Per quanto riguarda il calendario, non so, è una domanda complicata, perché a me piacciono le partite al mattino (ride, ndr). Però di sicuro questo tipo di caldo è qualcosa che dobbiamo semplicemente sopportare. Forse ci potrebbero dare cinque secondi in più per usare l’asciugamano o più tempo per respirare perché è un po’ più difficile e sarebbe una cosa gradita. A parte questo, penso che possiamo gestirlo ed è bello avere questi asciugamani ghiacciati in panchina e l’aria condizionata accanto a noi: sicuramente aiutano. Senza di questi sarebbe molto peggio. Ma l’unica cosa forse è avere due secondi in più per usare l’asciugamano”.
D. Iga, qual è stata la chiave per mantenere il tuo livello durante tutto il torneo finora?
IGA SWIATEK: “Penso di non aver cercato di sovrastare le mie avversarie con la potenza e sono stata piuttosto solida nel prendere decisioni un po’ migliori rispetto a quanto ho fatto a Montréal ad utilizzare il mio topspin”.
D. Cosa pensi di Elena Rybakina dato che l’hai affrontata alcune volte quest’anno con buone vittorie? Quando giochi contro di lei, considerando il tipo di gioco e di palla che propone, provi una soddisfazione particolare nel riuscire a resisterle e a contrastarla. Ad esempio, quanto è stata importante la vittoria alla United Cup? È stata una partita davvero dura.
IGA SWIATEK: “Alla United Cup penso sia stata una delle mie migliori partite di questa stagione e sentivo che dovevo fare un passo in più, specialmente nel primo set, per riuscire a brekkarla… o forse era finito al tiebreak, non ricordo. Ma ricordo di aver pensato: “Ok, così non basta”. Quindi sì, contro Elena è sempre super intenso. Non hai molte occasioni, perché serve bene, si muove davvero bene, soprattutto considerando quanto è alta e copre bene il campo. Quindi devi davvero essere pronta a sfruttare le tue occasioni. Ma lei sta giocando bene e su questa superficie in particolare, anche se non sto guardando il match (si riferiva al match con Sabalenka, ndr), posso immaginare che sia molto precisa e quando è in fiducia la palla le entra sempre“.
D. Hai menzionato che ti idrati con l’acqua e questo mi ha incuriosito: qual è il tuo rapporto con l’alcol? Ti capita mai di bere, che so, un buon bicchiere di vino, oppure è un “mai, mai”?
IGA SWIATEK: “Pensavo che crescendo avrebbe iniziato a piacermi, ma in realtà non mi piace il gusto dell’alcol. Quindi non è che mi serva tanta forza di volontà per non berlo, ma di sicuro è qualcosa che, in un contesto sociale, rende un po’ strano non bere quando tutti gli altri stanno bevendo. D’altro canto, non ci si può sentire sotto pressione: io riesco a divertirmi anche senza. Visto che non mi piace davvero il sapore, di solito scelgo un Virgin Mojito ed è quella la mia opzione preferita”