Monfils annuncia il ritiro a fine 2026: “Sono in pace con la mia decisione”
L’epilogo è vicino. Per Gael Monfils il 2026 sarà l’ultimo anno nel circuito professionistico. Il 39enne di Parigi lo ha dichiarato nelle ultime ore sui suoi profili social. Dopo un inizio di stagione scoppiettante, con il titolo al 250 di Auckland – l’ultimo dei 13 conquistati in carriera, di cui 10 in questa categoria di tornei, e poi altri 3 ATP 500 -, gli ottavi all’Australian Open e a Miami, ‘La Monf’ ha faticato a trovare continuità negli ultimi mesi. Dall’inizio dello swing su erba ha infatti vinto una sola partita, rimediando ben 7 sconfitte. L’ultima è arrivata per ritiro e risale al 18 settembre, quando ha alzato bandiera bianca a inizio del terzo set nella sfida di primo turno del 250 di Chengdu contro Alexander Shevchenko. La causa, un infortunio alla caviglia.
Compiuti i 39 anni da un mese, il giocatore transalpino ha quindi preso la sua scelta definitiva. Oltre ai titoli già citati, ci sono da evidenziare le due semifinali Slam giocate (Roland Garros 2008 e US Open 2016), le tre finali 1000 disputate, il best ranking di numero 6 al mondo – raggiunto alla fine del 2016, anno in cui disputò le ATP Finals – e le più di 600 vittorie nel tour in una carriera ultraventennale.
Ma soprattutto, ciò che ci lascerà Monfils sarà il suo modo di intendere il tennis: uno show partecipato, in cui però la grinta, la voglia di vincere (e non solo di stupire il pubblico) e l’impegno sono sempre stati al primo posto. Lo sa lui e lo sanno i suoi amici di una vita, con cui ha realizzato un simpatico video sui social in cui lo stesso Gael avvisa Gilles Simon, Richard Gasquet e Jo-Wilfried Tsonga che finalmente potranno godersi una vacanza assieme… ma solo a fine 2026.
A seguito di questo sketch divertente, i tre amici di una vita, ma anche la moglie Elina Svitolina, hanno speso qualche parola sull’attuale numero 53 al mondo. Primo tra tutti, Simon: “Monf, è già la fine di una splendida e lunga avventura. Ti auguro il meglio per la tua ultima stagione. Goditi al massimo tutte le emozioni che riceverai in ogni torneo che giocherai per l’ultima volta e che significa davvero tanto per te. Le persone saranno felici di vederti. Allo stesso tempo, tra poco volterai pagina. Ma non è ancora finita. Vai avanti e divertiti amico mio”.
Successivamente è stata la volta di Gasquet: “Mi ricordo la prima volta che ci siamo incontrati, avevamo dodici anni e giocavamo a minitennis. Da quel momento ho condiviso molti ricordi in giro con te, momenti di vita davvero incredibili. E l’anno prossimo al Roland Garros, a ‘La Défence’ e a tutti i tornei che giocherai noi saremo lì con te, con gli amici che conosci da sempre. Per celebrare te e la tua immensa carriera. Non vediamo davvero l’ora di essere là. Ti mando un grande abbraccio”.
Quindi ancora Tsonga: “E’ stato un piacere condividere tutti questi anni con te. So che alla fine, non è un vero epilogo, è un nuovo inizio. Finalmente avremo del tempo da spendere insieme. Goditi il momento, la tua famiglia e la tua bambina. Ora potrai trarre il massimo da loro, goditelo. Te lo sei guadagnato, amico mio”.
E infine sua moglie Svitolina, con cui potrà già trascorrere un po’ di tempo in questo periodo data la decisione della tennista ucraina di tornare a competere nel 2026: “Sarà un ultimo anno molto divertente e piacevole per te, per noi come famiglia e per tutti i tifosi. Sarà super emozionante. Non vedo l’ora che scenderai in campo. Sarà entusiasmante, ma anche triste chiaramente. Non sarà facile per me personalmente. Già adesso ho le lacrime agli occhi. Ma sarà un momento colmo di gioia e sarò felice di essere al tuo fianco”.
La lettera di Monfils
“Ho preso per la prima volta in mano una racchetta quando avevo due anni e mezzo e ho cominciato a giocare da professionista a 18 anni. Ora, dopo aver festeggiato un mese fa il mio 39esimo compleanno, volevo condividere con voi che il 2026 sarà il mio ultimo anno da tennista professionista. L’opportunità di far diventare la mia passione un lavoro è stata un privilegio che ho adorato durante ogni incontro e in ogni momento della mia carriera con 21 anni sul circuito. Il tennis significa il mondo per me. Sono enormemente in pace con la mia decisione”.
“Più di tutto, mi sento colmo di gratitudine e vorrei esprimerla verso alcune persone: a mia moglie Elina, il mio amore, la mia ispirazione e la mia forza, oltre che un’eccezionale tennista; a mia figlia Skai, per il profondo amore, gioia e significato che ha aggiunto ai miei giorni […]; ai coach e ai membri del team nel corso degli anni, che hanno creduto in un bambino magrissimo di Parigi e che mi hanno aiutato a nutrire il mio talento in un modo che non mi sarei potuto immaginare; a ogni persona che abbia urlato ‘Allez, Gael!’ alla tv o a un mio match. La vostra energia e il vostro amore significa tutto per me; alla Federazione tennistica francese, per l’incrollabile supporto che c’è dal primo giorno; A Jo-Wilfried Tsonga, Gilles Simon e Richard Gasquet, i miei tre moschettieri e migliori amici di una vita; e più di tutto, ai miei genitori, perché tutto questo sarebbe stato impossibile – e persino impensabile – senza di voi. Papà, mamma, guarda quanto lontano siamo arrivati”.
“Anche se ci sono andato vicino, non ho mai vinto uno Slam nella mia carriera. E non mi aspetto di riuscirci il prossimo anno. ‘Avresti potuto…’, ‘Avresti dovuto…’ Quelli che mi conoscono sanno che non ho mai pensato in questi termini e onestamente sono troppo vecchio per iniziare a farlo ora. La vita è troppo corta. Credetemi se vi dico che non ho rimpianti. La sensazione che ho è quella di sentirmi fortunato: follemente, stupidamente fortunato. Ho avuto la possibilità di giocare nell’era d’oro del tennis, a fianco di alcuni tra i nomi più importanti di questo sport: Federer, Nadal, Djokovic, Murray. Anche perdere è epico quando sfidi una leggenda (anche se devo ammettere che le vittorie occasionali sono state pure quelle incredibili)”.
“Un’entusiasmante nuova generazione di giocatori è già arrivata e spero che si godranno il loro tempo in campo come io sono riuscito a fare negli ultimi due decenni. A rischio di suonare come un padre – che sono -, passa davvero troppo in fretta. Oltre a ‘La Monf’ sono stato chiamato ‘Lo Showman’ durante la mia carriera. Ma voglio che sappiate che non è mai stato solamente uno show messo in piedi per il pubblico. Quella che vedete è gioia, pura gioia che trabocca. La passione e il piacere che provo in campo sono reali, e la loro energia mi elettrizza in ogni partita. Penso che quello di cui le persone facciano esperienza nel senso di ‘show’ sia la corrente che passa dentro di loro e torna dentro al mio gioco. Un circuito completo di emozione e gioia”.
“Quando ami qualcosa così tanto non sembra mai il momento giusto per dire addio. Ma a 40 anni sarà il momento giusto per me. Certamente, vincere un ultimo titolo prima di concludere sarebbe davvero incredibile. Sinceramente però, il mio unico reale obiettivo per l’anno che verrà è semplice: godermi ogni minuto e ogni match come se fosse l’ultimo. Con amore e gratitudine, Gael Monfils”.