Uno dei migliori della storia: Darren Cahill compie 60 anni
Per un tennista, il proprio team è come una seconda famiglia. Si tratta di persone con cui hai a che fare per 50 settimane l’anno e che ti seguono in ogni parte del mondo. Darren Cahill, in questo senso, ha fatto parte di seconde famiglie a dir poco illustri. Spesso, a renderle illustri, è stato proprio lui. L’ultimo team ad aver beneficiato del suo apporto è stato quello di Jannik Sinner. Con l’australiano, l’altoatesino ha toccato la vetta del ranking e ci è restato per 65 settimane consecutive.
Per un tennista, diventare numero 1 al mondo è una sensazione che capita una sola volta. Per Darren Cahill, come allenatore, assolutamente no. Pur non essendoci arrivato da giocatore, in una carriera che lo ha visto comunque al ventiduesimo posto in singolare e decimo in doppio, la carriera da coach del nativo di Adelaide è una delle più premiate. Con Darren al proprio angolo, ben quattro atleti sono figurati in cima al ranking. Hewitt, Sinner e Halep lo sono diventati, mentre Andre Agassi, che era già stato numero 1 grazie a Brad Gilbert, è tornato ad esserlo.
Di certo, accompagnare un tennista sino al pinnacolo del mondo ti fa entrare non solo nella storia, ma anche nel cuore di chi hai allenato. Ed è stata la prova di questo legame tra allenatore e atleta la videochiamata tra Cahill e il resto del team, che l’australiano non ha seguito in Cina. Da un lato della cornetta Darren festeggia i suoi 60 anni, dall’altro Simone Vagnozzi, Jannik Sinner e Umberto Ferrara festeggiano la vittoria a Pechino. La capitale cinese dove la vittoria, per rimanere in tema, è stata ottenuta con un tennis rivisitato a partire dalla panchina, che dalla sconfitta agli US Open si è subito messa in moto per rendere Jannik numero 1 di nuovo.