WTA Pechino, non basta il cuore di Paolini: Anisimova rimonta e vola in semifinale
[3] A. Anisimova b. [6] J. Paolini 6-7(4)6-3 6-4
Amanda Anisimova (24 anni, numero 4 del ranking mondiale) batte Jasmine Paolini (29 anni, numero 8 WTA) si qualifica per la prima volta in carriera per le semifinali del China Open di Pechino e, grazie a questo risultato, stacca ufficialmente il biglietto per le WTA Finals di Riyad, in programma dall’1 all’8 d novembre: la giocatrice americana si è imposta in rimonta con il punteggio di 6-7(4)6-3 6-4 dopo 2 ore e 48 minuti di grande spettacolo, mettendo a segno più di 50 winners e chiudendo la pratica con uno splendido parziale di 8 punti consecutivi, caratterizzato da un colpo vincente dietro l’altro.
Paolini ha disputato un match commovente, ha vinto un primo set che non doveva esistere e nelle fasi decisive della partita è arrivata ad un passo dal successo, non riuscendo a concretizzare – sul punteggio di 4 a 3 nel terzo – sei palle break che l’avrebbero portata a servire per la semifinale (e per il sorpasso su Rybakina nella classifica Race). In quella circostanza, però, Anisimova ha sfoderato tutta la classe e tutto il talento di una (futura?) campionessa, ha preso in mano l’iniziativa e ha trovato degli angoli molto acuti, travolgendo Paolini con la fluidità del proprio rovescio e con l’anticipo dei colpi più rischiosi: sull’onda dell’entusiasmo Anisimova ha poi chiuso in scioltezza, sfondando definitivamente il muro dell’avversaria. La finalista di Wimbledon e dello US Open nella semifinale di sabato 4 ottobre affronterà Coco Gauff.
Primo set: cuore e astuzia, grande rimonta di Paolini
Le due protagoniste rinunciano alla classica fase di studio, spingendo al massimo i colpi fin dai primi istanti di gioco: Jasmine non si tira indietro, prova a seguire – o, per meglio dire, a inseguire – il ritmo di Anisimova e riesce a condurre il punteggio fino al 3 a 2, difendendo i propri turni di battuta senza concedere neanche una palla break. La finalista di Wimbledon e dello US Open, a questo punto, alza all’improvviso il proprio livello, scatena la bellezza del rovescio, limita gli errori gratuiti con il dritto e prova a scappare, portandosi sul 5 a 3 dopo aver vinto due game consecutivi ai vantaggi: Paolini adesso fatica a “respirare” e prova a difendersi, a cambiare le rotazioni e ad alzare le traiettorie ma la sensazione è che dipenda tutto dall’avversaria. Anisimova disegna i punti migliori della partita e si porta sul 5 a 3 15-30, Paolini rimane lì, sopravvive (4 a 5) e, a sorpresa, piazza il primo break della sua serata, approfittando della confusione della rivale e ricucendo così sul 5 pari. La tennista italiana va a caccia della profondità giusta ma il ritmo degli scambi viene dettato dalle accelerazioni di Anisimova, che nell’undicesimo game spreca altre due occasioni preziose per mettere il sigillo su un set infinito: Jasmine si salva ancora, annulla le palle break con l’astuzia della campionessa (la seconda delle quali con uno splendido passante in chop) e si porta sul 6 a 5 dopo un game contrassegnato dalla corsa e da 16 punti durissimi. L’americana si rifugia al tie break grazie a un game clamoroso (solo vincenti, compresi i primi due ace dell’incontro) ma Paolini non ha intenzione di arrendersi dopo una rimonta così intensa: Jasmine è solida, si porta in vantaggio di due minibreak e vola sul 4 a 1, per poi chiudere per 7 punti a 4. L’azzurra, dopo un’ora esatta di gioco, vince il set del cuore con il punteggio di 7-6.
Secondo set: Jasmine subisce la prevedibile reazione di Anisimova, si va al terzo
Paolini, dopo una lunga pausa tra un set e l’altro, subisce immediatamente un break difficile da digerire, da 40-0: Anisimova mette a segno un vincente dietro l’altro (2 a 0), approfitta della stanchezza dell’avversaria e fa la differenza specialmente in fase di risposta, prendendo immediatamente l’iniziativa. L’americana, grazie ad un parziale di 13 punti a 4, vola in un batter d’occhio sul 4 a 0, reagendo con autorità alla delusione del primo set: Jasmine, però, non si arrende, e lascia andare i propri colpi e, per certi versi, la propria frustrazione, quasi in scioltezza, cercando di ritrovare le sensazioni migliori senza però pensare troppo alla matematica del punteggio. L’azzurra approfitta delle solite montagne russe di Anisimova (vincenti clamorosi, errori banali, rovesci da fotografia, disastri nei pressi della rete), recupera uno dei due break di svantaggio (1 a 4) e, dopo aver difeso la battuta (2 a 4), arriva ad un passo da un’altra incredibile rimonta (2 a 4, e palla break): Amanda, però, mantiene la freddezza giusta, si affida alla certezza delle traiettorie in cross, gioca con grande attenzione i punti più delicati e, dopo aver difeso un turno di servizio diventato improvvisamente pericoloso (5 a 2), chiude il set, qualche minuto dopo, con il punteggio di 6 giochi a 3. Si va al terzo dopo un’ora e 45 minuti.
Terzo set: la volata di una grande partita premia Anisimova
Paolini, nel primo game, subisce un break a zero che sa di resa: Jasmine però – ad un passo dal baratro emotivo – non molla, rimane aggrappata al punteggio, annulla due palle dello 0-2, si affida alla rapidità dei piedi e ricuce immediatamente lo svantaggio, raccogliendo gli errori gratuiti di un’avversaria troppo generosa. Una partita che non doveva più esistere si riapre all’improvviso e Paolini, graziata dall’americana, inizia a costruire le basi di una vittoria che stava diventando impensabile. Il canovaccio tattico dell’incontro non cambia: Paolini si appoggia ai colpi potenti dell’avversaria, cercando di cambiarne il ritmo, mentre Anisimova continua a giocare sulle righe, come se la rete rappresentasse solamente un’illusione ottica. Dal punto di vista fisico Paolini sta benissimo, e l’incontro diventa sempre più equilibrato, in attesa delle scariche tennistiche di Anisimova, in senso positivo (serie di colpi vincenti) oppure negativo (errori gratuiti). Amanda, in svantaggio per 2 a 3, annulla una palla break esiziale (3 pari) con un servizio al centro molto preciso mentre nel game successivo (3-3, 15-40) viene respinta con perdite dai migliori punti della serata di Paolini, che esalta il pubblico con il meglio del proprio gioco (4 a 3 Italia: cuore, attacchi in controtempo, passanti). E’ il momento decisivo della sfida: nell’ottavo gioco – il più spettacolare del match – Anisimova annulla ben sei palle break, flirtando con le righe e giocando un tennis rischioso e propositivo. Paolini si inventa il rovescio lungolinea più fulminante della sua stagione ma, forse, su un paio di quelle sei palle break, tira indietro un pochino il braccio: l’americana si salva al termine di un game infinito durato un quarto d’ora e 20 punti (4 pari), e arriva l’ultima scarica. Sul 4-4 30-0 Paolini viene travolta dai lampi della numero 4 del mondo, che infila un vincente dietro l’altro, chiudendo una partita molto bella con un parziale di 8 punti consecutivi: 6-7(4) 6-3 6-4 Anisimova dopo 2 ore e 48 minuti di grande tennis.