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ATP Shanghai: tra alti e bassi, Arnaldi sconfigge Sakamoto in due set

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M. Arnaldi b. [Q] R. Sakamoto 7-6(3) 6-4

A Matteo Arnaldi serviva fiducia. Dopo sei sconfitte nelle ultime sette partite, il tennista azzurro ha ritrovato la strada del successo. Per 7-6(3) 6-4 il numero 73 ATP ha sconfitto il qualificato Rei Sakamoto, a seguito di un’ora e cinquantuno minuti nel primo testa a testa, al primo turno del Rolex Shanghai Masters, penultimo 1000 stagionale. Raggiunti quindi Jannik Sinner, Lorenzo Musetti, Flavio Cobolli, Luciano Darderi – tutti con un bye -, Mattia Bellucci e Luca Nardi al secondo turno.

Sia nel primo che nel secondo set Matteo si è trovato avanti di un break, salvo poi restituirli dopo due turni di battuta molto negativi. Nei momenti topici ha però mostrato la sua caratura più elevata e la maggior esperienza in questi palcoscenici. Difatti, per il teenager nipponico questa era solamente la seconda partita in un tabellone principale del tour, nonostante avesse già giocato parecchie partite contro tennisti top 100 (3-5 ora il suo bilancio). L’allievo di Alessandro Petrone, invece, continua a far valere il suo status nei match contro avversari fuori dai primi 150 in classifica (è 20-2 contro questi negli ultimi due anni e mezzo). Con il 68% di prime in campo, e il 78% di conversione, il ligure accede al secondo turno. Qui se la vedrà con Alejandro Davidovich Fokina.

Primo set: Arnaldi si complica la vita, ma gioca un tie-break perfetto

Arnaldi inizia la partita in maniera super propositiva e aggressiva. Tiene con facilità il primo turno di battuta e nel secondo gioco si procura tre palle break consecutive. Ma Sakamoto gliele cancella tutte una dietro l’altra e vince così il suo primo game al servizio. Pasticcia però nei pressi della rete. Commette pure qualche gratuito da fondocampo e regala quindi il break a 30 al 24enne italiano, che resta solido con i colpi a rimbalzo, indovina pure una smorzata e allunga sul 4-1.

Il 19enne nipponico è piuttosto contratto. Sbaglia parecchio sia con il dritto che con il rovescio. Dal lato opposto, il tennista di Sanremo organizza i punti senza strafare: manovra bene gli scambi e mantiene in questo modo il distacco nel punteggio. Al momento di servire per il set, però, Matteo si fa distrarre da una violazione di tempo comminatagli dall’arbitro. Sbaglia tre dritti, un rovescio e restituisce il break al campione del Challenger di Cary. Quest’ultimo è sotto pressione nel gioco seguente. Offre due set point filati al numero 73 ATP, ma con coraggio scende due volte a rete e li sventa entrambi. Poco dopo, raggiunge l’avversario sul 5-5.

Al tie-break i due se le danno di santa ragione a suon di accelerazioni, ma anche stop volley e smorzate. Si gira sul 3-3 senza alcun minibreak da parte di uno o dell’altro. A sbloccare questa tendenza è l’allievo di Alessandro Petrone, che vince un punto in risposta grazie a un dritto sbagliato di Sakamoto e con personalità sale sul 6-3 con tre set point a disposizione. Basta il primo, perché il 190esimo tennista mondiale affossa un rovescio a metà rete e dopo cinquantaquattro minuti lascia andare il primo set con il punteggio di 7-6(3).

Secondo set: Arnaldi esce meglio dal trambusto inziale. Il secondo turno è suo

Nel suo primo game in battuta del parziale Arnaldi è costretto ai vantaggi, ma si salva senza concedere opportunità di break. E’ poi lui a procurarsene un paio e alla seconda occasione, a seguito di due dritti sbagliati da parte del campione dell’Australian Open junior 2024, trasforma e sale sul 2-1. In pochi minuti i due si alternano un passaggio a vuoto a testa. Matteo restituisce il break a 0 nel gioco successivo, ma se lo riprende a 30 nel quinto game grazie a un doppio fallo conclusivo del suo rivale.

Trova dei colpi da cineteca il nipponico nel sesto gioco. Non basta un tweener-passante a rimetterlo in corsa. Il giustiziere di Novak Djokovic a Madrid si affida alla prima palla di servizio, annulla una pericolosa palla break e si porta sul 4-2. Nel cambio di campo Sakamoto si fa trattare dal fisioterapista la zona addominale. Ma Arnaldi non si deconcentra. Rimane attento nei propri turni di battuta, spegne a mano a mano che il tempo passa le speranze del suo sfidante e dopo un’ora e cinquantuno minuti di partita chiude con il punteggio di 7-6(3) 6-4.















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