Coppa Davis, Moutet: “Mi pento profondamente. Ho combattuto i miei demoni ma …”
Nel day-after della sconfitta contro il Belgio, Corentin Moutet ha affidato a una storia Instagram un lungo messaggio per assumersi la responsabilità di una partita che sembrava ampiamente sotto controllo. Il francese, padrone del gioco per un set e mezzo prima del blackout che ha ribaltato il match e consegnato al Belgio la qualificazione in semifinale, ha parlato di un epilogo che gli pesa sul cuore: “Ho il cuore pesante. Avrei voluto offrire di più al mio Paese, ai miei compagni, a tutto lo staff”.
Nel suo messaggio, Moutet torna soprattutto su quell’azzardo costato carissimo nel secondo set, un tweener di controbalzo che ha cambiato inerzia e destino dell’incontro. Lo definisce senza mezzi termini un errore istintivo, parte della sua natura ma anche della sua fragilità: “Mi pento profondamente di questa scelta, di quel colpo… Sono un giocatore istintivo, è ciò che mi ha costruito, ma a volte questo istinto mi tradisce. E quando succede, sono il primo a cadere con esso.” Una caduta che, sottolinea, non riguarda solo il match ma il ruolo che sentiva di dover ricoprire: “Oggi ho la sensazione di aver mancato la mia missione… avrei voluto essere l’uomo di cui la squadra aveva bisogno in quel momento.”
Non mancano, però, gratitudine e volontà di ripartire. Moutet ringrazia chi lo sostiene e chi gli ha dato fiducia, nonostante tutto: “Grazie a chi capisce, grazie a chi resta al mio fianco. Grazie ai giocatori, al capitano, allo staff, per avermi fatto posto in questa famiglia.” E promette di tornare più forte, trasformando questa ferita in motivazione: “Voglio imparare, sempre e ancora. Voglio trasformare questo dolore in forza. Tornerò più forte, per voi, per la squadra, per la mia bandiera”.
Moutet: “Avrei voluto essere migliore”
Di seguito, il testo integrale della storia postata su Instagram dal giocatore transalpino:
“Ho il cuore pesante. Avrei voluto offrire di più al mio Paese, ai miei compagni, a tutto lo staff. Mi pento profondamente di questa scelta, di quel colpo… Sono un giocatore istintivo, è ciò che mi ha costruito, ma a volte questo istinto mi tradisce. E quando succede, sono il primo a cadere con esso. Oggi ho la sensazione di aver mancato la mia missione. Ho voluto dare tutto, ho lasciato tutto in campo… ma avrei voluto essere migliore, avrei voluto essere l’uomo di cui la squadra aveva bisogno in quel momento”.
“Ho combattuto i miei demoni, ho combattuto le mie imperfezioni, ho cercato di restare in piedi fino alla fine. Ma mi dispiace. Mi dispiace per chi ci sostiene, mi dispiace per i miei compagni, mi dispiace di non esserci riuscito come speravo. Nonostante tutto… grazie. Grazie a chi capisce, grazie a chi resta al mio fianco. Grazie ai giocatori, al capitano, allo staff, per avermi fatto un posto in questa famiglia. Voglio imparare, sempre e ancora. Voglio trasformare questo dolore in forza. Tornerò più forte, per voi, per la squadra, per la mia bandiera”.
