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Volandri: “Abbiamo la responsabilità di dare tutto davanti ai nostri tifosi. Sinner ha ragione: siamo forti a prescindere da chi c’è”

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In Coppa Davis ripetersi per tre volte consecutive è un’impresa per poche nazioni: Stati Uniti, Australia, Gran Bretagna e Francia. L’Italia di capitan Filippo Volandri è ferma a due, e senza i suoi due migliori singolaristi – Sinner e Musetti – sembra una impresa ardita, ma come afferma il capitano azzurro, “in Davis il ranking non conta”. Certo, giocare le Final 8 in casa è un vantaggio non da poco in questo contesto, ma la sfida contro l’Austria, capitanata da Jürgen Melzer, non è da prendere sottogamba. L’appuntamento è per quest’oggi alle ore 16, e di questo e molto altro ha parlato Filippo Volandri, in un’intervista rilasciata a La Gazzetta dello Sport.

Il clima che si respira a Bologna è buono secondo il coach toscano: “C’è un’energia enorme. Nonostante si sia a fine stagione e si possa pensare che le energie vengano meno, questi ragazzi sono davvero molto carichi. È l’effetto della maglia azzurra e della Davis: ha lo straordinario potere di rigenerare il fisico e la mente”. La pressione ovviamente è tutta sulle spalle degli azzurri, ma Volandri preferisce parlare di responsabilità. “Non parlerei di pressione. Dopo i due successi del 2023 e 2024, quella che sentiamo è soprattutto la responsabilità di dare tutto davanti ai nostri tifosi”.

Jannik Sinner è il grande assente assieme a Lorenzo Musetti. Ma l’altoatesino, fresco vincitore delle Nitto ATP Finals, ha comunque fatto sentire le sua presenza in questi giorni. Il gruppo è compatto: “Ma sì, siamo tutti uniti a prescindere da chi è presente. L’altro giorno, mentre Jannik giocava la finale a Torino, eravamo qui, a Bologna, ma il pensiero era ovviamente con lui. Tra un allenamento e l’altro abbiamo visto un pezzo di partita nello spogliatoio, un pezzo in macchina sui telefonini mentre tornavamo, un pezzo in hotel. Così come è stato l’anno scorso, è stato anche quest’anno”.

Il gruppo è forte, abbastanza da sopperire alle assenze, e come ha detto Sinner c’è del talento per poter competere fino in fondo. “Ha assolutamente ragione, perché la fortuna di avere una squadra lunga come la nostra ti permette di essere forte anche, e a prescindere, da chi ci sarà realmente oppure no. Siamo consapevoli di essere una squadra forte e che già con l’Austria sarà una finale”.

Melzer, il capitano austriaco, ha detto che proveranno a essere la sorpresa di questa edizione. Ma il capitano azzurro preferisce non sbilanciarsi, parlando di grande equilibrio. “Sappiamo che questa è una delle Finals più equilibrate di sempre. I rivali di oggi li abbiamo studiati già a Vienna. Ne abbiamo approfittato per stare con i ragazzi al torneo e iniziare a fare anche un po’ di scouting. Al di là del capitano, è una squadra per cui bisogna avere grandissimo rispetto. Due anni fa col Canada, sempre a Bologna, abbiamo rischiato grosso e abbiamo imparato che non va preso sotto gamba nessun tipo di impegno. Cerchiamo di imparare da ogni esperienza”.

L’Italia ha in Matteo Berrettini il suo leader. A Torino ha affermato che per lui la Nazionale è sempre stato un modo per ripartire. “Matteo è un uomo-squadra per definizione, è sempre pronto a mettersi a disposizione per gli altri. L’ha fatto sia da giocatore sia da non giocatore. In singolare e in doppio. In tutte le vesti. E ha sempre un rapporto speciale con tutti gli altri. Per lui è importantissimo stare con noi e con Cobolli, come con Sonego c’è un rapporto umano che va anche oltre il campo da tennis”.

Senza dimenticare Lorenzo Sonego, l’anima del gruppo, che è stato in dubbio fino all’ultimo. “Sonego sta bene, l’ha dimostrato nelle ultime settimane e pure qui nel quotidiano. È un altro grande uomo-squadra. Ci teneva anche nelle settimane precedenti: ci siamo sentiti, si è reso disponibile fino all’ultimo momento. È una delle componenti più positive di questo gruppo: a fine stagione potresti già pensare alle vacanze, invece pensi alla possibilità di far parte della squadra”.

L’Italia ha fatto sempre molto affidamento sul doppio, e anche quest’anno si chiederà tanto a Bolelli e Vavassori, senza spremerli troppo possibilmente. “Cavarsela in due match ogni volta sarebbe bello, ma Bolelli e Vavassori stanno bene: la settimana di Torino ha lasciato loro tante belle sensazioni. Poi, comunque, ricordiamoci che giochiamo in casa: siamo in Italia, questo ci carica ancora di più. L’energia del pubblico è sempre fondamentale. Il fatto che siano stati capaci di qualificarsi per le semifinali alle Finals, comunque, è stato fondamentale: vincere aiuta sempre a vincere”.















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