È Messi (con 130 milioni di euro l’anno) il Paperone del calcio
Il Paperon de Paperoni del mondo del calcio è un ex bambino affetto da deficit dell’ormone della crescita che da oltre dieci anni ci delizia con le magie del suo piede sinistro. Si chiama Leo Messi, gioca nel Barcellona. Ogni anno percepisce la stratosferica cifra di 130 milioni di euro, che fanno 10,8 milioni al mese (se vi divertite con questi calcoli sappiate che sono 361.000 euro al giorno) e – tenetevi forte – la calcolatrice sentenzia che ogni ora la «Pulga» intasca 15.000 euro. Ogni ora. Il conteggio dei minuti lo evitiamo per pudore.
Sappiate comunque che i 130 milioni comprendendo non solo lo stipendio lordo percepito dal club ma anche i bonus e i vari proventi pubblicitari. Una gioiosa macchina da soldi: questo è Messi. Una holding destinata ad aumentare ad ogni sospiro il suo fatturato (l’anno scorso i milioni erano 126). A distanza ravvicinata (115 milioni) secondo la classifica stilata da «France Football» lo segue l’altro dioscuro del pianeta calcio, quel Cristiano Ronaldo, il fuoriclasse che quest’anno – dopo aver ormai archiviato l’8° scudetto consecutivo – proverà a far vincere alla Juventus la tanto sospirata Champions League.
CR7 è anche l’unico calciatore della top20 che gioca nel nostro campionato. Nessun italiano compare nel listone dorato di chi vanta ingaggi faraonici. C’è molta Spagna, con il Barcellona che conta quattro fuoriclasse nei primi venti (oltre a Messi ci sono anche il brasiliano Coutinho con 30 milioni, l’uruguaiano Suarez con 28 e lo spagnolo Piquè con 27) e il Real che tra Bale (40,2), Kroos (26,3) e Sergio Ramos (23) sborsa per tre giocatori una novantina di milioni.
Sul podio – un gradino sotto Messi e Cristiano – c’è il terzo incomodo, ovvero Neymar, il brasiliano dai capelli mechati che da anni non riesce a sottrarre lo scettro del re del mondo ai due campioni (ma intanto si consola con i 91,5 milioni all’anno). Neymar, che nell’estate del 2017 il Psg pagò 222 milioni (trasferimento record nella storia del calcio), ha visto aumentare i suoi introiti, rispetto all’anno scorso, di 10 milioni. Il quarto posto è occupato dal francese Antoine Griezmann (44 milioni), stella della Francia Campione del mondo e dell’Atletico Madrid (sulla cui panchina siede anche l’allenatore più pagato: Diego Simeone, 41 milioni di euro ogni anno).
Se la Liga e la Premier League risultano essere i campionati più generosi in fatto di stipendi, non sorprenda il fatto che oggi il vero Eldorado sia in Cina, dove uno stipendio stellare non si nega a nessuno. Se il fuoriclasse spagnolo Andres Iniesta – in forza al Vissel Kobe – con i suoi 34 anni (è il più vecchio della pattuglia dei paperoni) ha il talento e il curriculum per meritare i 33 milioni annuali, qualche dubbio sorge quando si scopre che nella top20 compaiono anche i brasiliani Oscar e Hulk, ormai in disarmo dopo qualche stagione di promesse più o meno mancate. Giocano entrambi con lo Shangai SIPG e viaggiano attorno ai 24 milioni a testa. In Cina funziona così: si compra prima il nome da cartellone, poi il resto.
Il «Bambino Prodigio» che il grande Pelè ha recentemente definito il suo erede – parliamo del francese Kylian Mbappè – con i suoi 25 milioni occupa un dignitoso 14° posto. Se Mbappè è destinato a scalare posizioni, gli ultimi fuochi sono quelli di Gareth Bale (5° posto, 40,2 milioni), Ezequiel Lavezzi (9° posto, 28,3 milioni) e Mehmut Ozil (13° posto, 25,8 milioni). Curiosità finale: nella top20 non c’è traccia dell’ultimo vincitore del Pallone d’Oro, il regista croato del Real Madrid Luka Modric. Forse saper giocare divinamente a pallone è molto, ma non è abbastanza.