Мы в Telegram
Добавить новость
smi24.net
Corriere Alpi
Апрель
2024

Colpito da una pietra perde i sensi sul lavoro, operaio bellunese chiede 250 mila euro

0

Sasso in testa per colpa dell’elicottero. Un operaio della Tecnometal ha avviato una causa di lavoro, per ottenere 250 mila euro di risarcimento danni dal principale. R.T., classe 1988, di origini maghrebine e residente a Belluno è rappresentato dall’avvocato Eleonora Secco, davanti al giudice del lavoro del Tribunale di Belluno, Anna Travia. L’infortunio sul lavoro è accaduto il 13 aprile 2021. L’uomo si è presentato sul posto di lavoro, dove è stato avvisato da un superiore che quella mattina era previsto un intervento in alta montagna. In un primo momento, gli sarebbe stato detto che era localizzato in un luogo raggiungibile a piedi, ecco perché ha preparato uno zaino con dentro casco, scarpe da montagna e cintura di sicurezza.

Tecnometal si era aggiudicata un appalto in Val di Piero, sopra la strada regionale 203 Agordina, e bisognava piazzare, montare e controllare tubazioni in acciaio e parapetti. Gli operai hanno raggiunto località La Stanga, nel Comune di Sedico, a bordo dei furgoni aziendali, ma una volta sul posto si sono resi conto del fatto che avrebbero raggiunto il luogo dell’intervento con un elicottero di Air Service Center. In tre sono stati trasportati in quota e fatti scendere al volo, mentre i due principali sono rimasti a bordo del velivolo. R.T. ha toccato terra in cima a una parete con sotto un dirupo, sia a destra che a sinistra. Mentre i due colleghi si sono allontanati velocemente, lui si è attardato per qualche secondo, in maniera da non cadere e ha capito di non essere attrezzato per un ambiente così insidioso. Quando l’elicottero è ripartito, si è creato un fortissimo vortice di vento, di conseguenza un sasso ha colpito R.T. alla testa, facendogli perdere conoscenza. Dopo alcuni minuti, si è ripreso e ha compreso di aver perso parecchio sangue. È riuscito a portarsi vicino a un masso e ha cominciato a gridare aiuto. Mentre l’elicottero continuata a volare, il primo a soccorrerlo è stato un collega, ma è stato necessario chiamare il 118 per il trasporto in gravi condizioni a bordo di Falco prima all’ospedale San Martino di Belluno e poi al Ca’ Foncello di Treviso.

Quando si è ripreso, ha chiamato l’altro lavoratore ed è stato informato del fatto che lo Spisal stava indagando e sarebbe stato invitato a dichiarare che non era stato l’elicottero a trasportare gli addetti sul posto dell’intervento, ma tutti ci erano arrivati a piedi, come previsto in prima battuta. Il ferito è andato dall’avvocato Secco, per avviare la causa di lavoro, allegando i certificati medici e una perizia da parte del medico legale Beppino Bertuol di Treviso. In seguito, c’è stata una perizia tecnica redatta da parte dell’ingegnere padovano Alberto Spoladori.

È stata attivata la procedura della negoziazione assistita per cercare una soluzione all’esterno delle aule del tribunale, ma non ha dato esito positivo. Nessuna trattativa concreta è stata aperta e allora è stato necessario rivolgesi al giudice del lavoro. È pacifico il fatto che sia sempre il datore di lavoro il responsabile di un incidente, sia in caso di mancanza delle misure di sicurezza, sia quando ci sono ma nessuno controlli che vengano applicate. Non è scontato che, nel caso specifico, abbia responsabilità, in ogni caso l’avvocato Secco ha presentato ua richiesta di 210 mila euro di danni, più 7 mila di spese mediche sostenute e 46 mila per incapacità lavorativa e danno estetico. Finora il suo assistito ha percepito solo 13 mila euro di Inail. G.s.











СМИ24.net — правдивые новости, непрерывно 24/7 на русском языке с ежеминутным обновлением *