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Corriere Alpi
Апрель
2024

Addio al formaggio di Tisoi: «Doloroso, ma inevitabile»

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I costi di gestione sono triplicati negli ultimi anni e andare avanti non è più possibile. La latteria di Tisoi chiude, e con essa spariranno decenni di storia e i sapori caratteristici dei formaggi che qui venivano prodotti. Come quello di grotta, una chicca, o lo schiz, per non dire della mozzarella «che ci sono voluti anni per arrivare al prodotto che mettiamo in vendita». La famiglia Da Rold racconta la decisione che ha dovuto prendere con la voce spezzata.

Orazio, il fratello e la figlia Carolina sono rimasti gli ultimi tre conferitori alla latteria di Tisoi. Una struttura che lavora (o meglio, lavorava) fra i 12 e i 15 quintali di latte al giorno, trasformandolo in formaggi prelibati che vengono venduti a Tisoi e a Baldenich oltre che in molti supermercati della città. I freschi non si trovano più da qualche giorno, nel bancone refrigerato ci sono i formaggi stagionati che rimarranno a disposizione dei clienti fino ad esaurimento del magazzino. Perché il latte prodotto dalle 150 mucche dell’azienda agricola Da Rold sarà lavorato da Lattebusche d’ora in avanti.

«È con grande dispiacere che abbiamo dovuto prendere questa decisione», racconta Orazio Da Rold. «Purtroppo negli ultimi tre anni i costi di gestione e trasformazione del latte sono triplicati. Abbiamo sofferto il caro energia. Non si poteva più andare avanti e remunerare in maniera adeguata i produttori. Abbiamo provato a fare tutti i ragionamenti possibili, ma ad un certo punto bisogna decidere con la testa e non solo con il cuore».

I Da Rold porteranno il latte a Lattebusche, che lo lavorerà per realizzare i suoi prodotti. Non ci sarà più il formaggio di Tisoi, e i clienti stanno già dimostrando quanto siano dispiaciuti: «Ci stanno dimostrando tanto affetto e stima e questo ci riempie il cuore», racconta Carolina Da Rold. «Sappiamo che si perderanno sapori, tipicità. Ne siamo amareggiati anche noi. Non è stata una scelta facile, per nulla».

Chiuderà così l’ultima latteria rimasta in città. Una realtà medio piccola, ma che raccontava la storia di un territorio in cui, nel 1800 quando nacque, tutti avevano una mucca e andavano a lavorare il latte “a turno” (da qui il nome di latteria turnaria). Negli anni ’90 del secolo scorso la latteria era stata ristrutturata e adattata alle nuove normative e si era sviluppata: ci lavorano un casaro, un aiuto casaro e c’è un dipendente al negozio di Baldenich. «Ci siamo subito attivati per aiutarli a trovare un impiego in un’altra struttura del settore», prosegue Carolina Da Rold. «Sono tutti ragazzi talentuosi e volenterosi e mi auguro trovino presto un’alternativa».

I Da Rold manterranno le mucche e l’attività. Il punto vendita di Baldenich rimarrà aperto ancora un paio di mesi, fino a quando non saranno stati venduti tutti i formaggi del magazzino. Poi anche quello chiuderà i battenti. La società cooperativa latteria agricola di Tisoi, di cui è presidente Carolina Da Rold, sarà posta in liquidazione: venendo a mancare i conferitori di latte, non ha futuro. La lavorazione del latte e produzione di formaggi è stata fermata una settimana fa. Un pezzo di storia della città, e del suo passato rurale, sta per andare in archivio.











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