Positivi ancora giù ma altri 7 decessi. E un’unità speciale per i Covid a casa

Attivati i medici per la gestione domiciliare dei contagiati. Ma anche per chi ha sintomi influenzali e non ha fatto il test

MANTOVA. La buona notizia è che per il secondo giorno consecutivo si assiste ad un rallentamento nella curva dei nuovi positivi, oggi +66 rispetto a sabato (+81). Il totale dei mantovani contagiati è arrivato a quota 1.582. Sul fronte decessi ieri sono morte sette persone, sei mantovani e un cremonese. I mantovani sono due donne di Cavriana di 83 e 89 anni, una donna di Curtatone (secondo decesso in paese) e tre uomini ultra 80enni di Castiglione, Casaloldo e Ceresara. Per la prima volta nell’elenco dei comuni appare anche Serravalle a Po

RIANIMAZIONE E UTIR COVID

Nei reparti di Rianimazione e Utir (terapia intensiva respiratoria) Covid del Carlo Poma si continuano a registrare pazienti che non hanno più bisogno di un supporto respiratorio intensivo. «In questi due reparti – commenta il primario delle Pneumologia Giuseppe De Donno attraverso il profilo facebook – la rete funziona perché abbiamo creato una famiglia. Non smetteró mai di ringraziarli i ragazzi delle nostre Rianimazioni e anche i miei ragazzi. Ce la stanno mettendo tutta. Con tutto il cuore che hanno e anche di più. Ieri, domenica, ho fatto il mio consueto giretto in Rianimazione. Un mio amico e collega, era lì, al lavoro, in un giorno in cui non doveva lavorare. E come lui in molti».

SERVONO ALTRI POSTI LETTO

L’Asst di Mantova sta valutando l’ipotesi di ampliare ancora di più i posti di terapia intensiva e sub-intensiva. Tra le ipotesi prese in esame c’è l’aumento dei posti letto della Medicina d’Urgenza e l’utilizzo della sala risveglio del Blocco B1 da dedicare ai pazienti di terapia intensiva Covid-19.

ATS ATTIVA LE UNITA’SPECIALI USCA

Da domani, 30 marzo, partiranno anche sul territorio mantovano, come disposto dalla Regione, le Unità Speciali di Continuità Assistenziale (Usca) con due postazioni, una sul Mantovano e una sul Cremonese, alle quali se ne aggiungeranno altre due nel corso della settimana nel Cremasco e una seconda nel Mantovano. Le Usca sono delle unità operative dedicate alla gestione domiciliare dei pazienti Covid-19 che non hanno necessità di ricorrere alle cure ospedaliere. L’intervento dei medici Usca sarà attivato dal medico di medicina generale dopo una valutazione sulle condizioni del paziente attraverso il triage telefonico. L’attività dei medici Usca è rivolta ai pazienti Covid19 dimessi dalle strutture ospedaliere o mai ricoverati con bisogni di assistenza compatibili con la permanenza al domicilio e per la cura a casa di pazienti con sintomatologia simil-influenzale per i quali non è stata certificata l’eventuale positività ma che devono essere considerati come sospetti Covid. L’attivazione delle unità speciali Usca è possibile grazie alla disponibilità dei medici del servizio di continuità assistenziale che hanno dato la loro adesione.

ASSISTENZA DOMICILIARE COVID

Un altro sostegno ai medici di medicina generale arriverà a breve anche dall’attivazione dell’assistenza domiciliare integrata Adi-Covid per la gestione domiciliare dei contagiati dal coronavirus.

DONNE IN GRAVIDANZA

Gli esami ematoclinici, i Tvr e gli esami urine per le donne in gravidanza seguite dal consultorio familiare di Viadana verranno eseguiti il martedì e il giovedì dalle ore 7.30 alle 9 con appuntamento gestito da Asst per un massimo di cinque prenotazioni al giorno. Le prestazione sono garantite nell'ambulatorio del consultorio familiare di Viadana, poiché il punto prelievi attuale è chiuso per le disposizioni relative alla situazione emergenziale legata al Covid19. Si ricorda che l'accesso avverrà esclusivamente su appuntamento.

LA VISITA DEL VESCOVO

Oggi pomeriggio il vescovo Marco Busca ha portato la sua preghiera ai ricoverati. Il momento di raccoglimento si è svolto nella cappella del Poma.