Altre armi nella casa del nonno violento: scatta il sequestro-bis

L’uomo,  già in carcere per l’aggressione a nipote e figlia, aveva nascosto sotto un rimorchio pistole e fucili con la matricola abrasa

CASTEL GOFFREDO. È ancora in carcere a Mantova B.B., il pensionato di 71 anni arrestato un paio di settimane fa  dai carabinieri dopo aver compiuto l’ennesima aggressione nei confronti della figlia e del nipote 19enne. Per il padre-padrone e nonno violento – come è stato definito per i suoi comportamenti che si sono protratti per anni – i guai non sono finiti. Lunedì i carabinieri di Castel Goffredo, a seguito di ulteriori indagini, hanno trovato altre armi in possesso dell’uomo, a cui era già stato sequestrato un piccolo arsenale pochi giorni dopo l’arresto. Il 71enne è stato nuovamente denunciato per detenzione illegale di arma, detenzione di arma clandestina e detenzione illegale di armi e munizioni comuni e da guerra.

Era il primo pomeriggio del 15 aprile quando i carabinieri di Castel Goffredo, a seguito di una telefonata, erano intervenuti nella casa dove abitano la figlia e il nipote dell’uomo. Cos’era accaduto? Lo hanno raccontato le due vittime dell’assalto: il loro congiunto aveva forzato la porta di casa, si era scagliato contro la figlia e l’aveva minacciata con un tondino di ferro. Quindi se l’era presa con il nipote che cercava di difendere la madre. I carabinieri, una volta appresi i particolari dell’aggressione, avevano rintracciato il pensionato, nel frattempo rientrato a casa, e lo avevano arrestato.

Quattro giorni dopo gli stessi militari avevano perquisito la proprietà dell’uomo e trovato armi, munizioni di vario calibro, anche da guerra, e parti di armi da sparo. Il nonno violento, già in carcere per l’aggressione ai congiunti, era stato raggiunto da una denuncia per detenzione illegale di arma, alterazione e detenzione illegale di armi e munizioni.

Ma il nonno violento, spinto dalla passione per pistole e fucili, aveva altri scheletri nell’armadio. Lo sviluppo delle indagini li hanno portati alla luce. Così lunedì i carabinieri sono tornati nella proprietà dell’uomo. Sotto il rimorchio in disuso parcheggiato nel piazzale accanto all’abitazione, e tra la legna accatastata dentro, era nascosto un altro piccolo arsenale: una pistola e un fucile con matricole abrase, un revolver, una carabina, una granata inerte, numerose munizioni, tre ogive e altro materiale