Zero eventi, niente coppe e trofei: la crisi nera di chi produce premi
GUIDIZZOLO/ASOLA. Non è un periodo semplice per il mondo dell’artigianato e della piccola impresa. Non lo è soprattutto per quegli imprenditori – o semplici negozianti – che portano avanti un’attività fortemente legata al periodo primaverile ed estivo. Niente feste, niente tornei sportivi, niente raduni, niente cerimonie. Di riflesso, quindi, niente coppe e targhe. E a rimanere con il cerino in mano sono i negozi specializzati proprio nel confezionare i trofei per gli eventi del periodo.
Che siano manifestazioni sportive o premiazioni aziendali: quest’anno niente lavoro, con effetti potenzialmente devastanti per intere famiglie. È, certamente, un lavoro di nicchia, ma porta il pane in tavola a diverse persone nella nostra provincia. Come ad esempio Matteo Boscaini di Guidizzolo, titolare della Peltro 2000. Un negozio che è anche una piccola azienda di paese: «Ho fatto un paio di conti – dichiara sconsolato – e credo che perderò circa l’80% del fatturato durante il 2020. Da marzo a ottobre c’è il grosso del lavoro, quest’anno sarà dura guadagnare qualcosa. Anzi, con le spese che ci sono le preoccupazioni sono alle stelle».
Non solo di tornei di calcio o gare ciclistiche vive Boscaini. Ci sono i meeting aziendali con le premiazioni dei dipendenti, ci sono le feste comandate con i clienti che ordinano incisioni e targhe ricordo, ci sono le medaglie per i concorsi: «Proprio quest’anno che il negozio festeggia i 50 anni di attività – racconta –. Stiamo provando a concentrare gli sforzi su un altro tipo di mercato. Facciamo mascherine personalizzate, adesivi, cartellonistica per aziende che segnalano le misure igieniche da osservare. In più ci stiamo organizzando anche sul fronte forniture di vetri in plexiglass. Tutte cose che fino a pochi mesi fa erano una sorta di aggiunta ai guadagni che derivano dai trofei. Ora sono diventate il pane quotidiano».
Un pane che però sfama poco: «Ho un dipendente e ha avuto accesso alla cassa integrazione – conclude – Boscaini – inoltre ho spese fisse che si aggirano intorno ai 6mila euro al mese. Dalla crisi del 2009 sembravamo in procinto di una ripresa, ora arriva questa mazzata. Non so come faremo a rialzarci, anche perché di aiuti concreti al momento non se ne vedono».
Un discorso simile è quello sviluppato da Giancarlo Gilberti, anche lui titolare di un negozio che si occupa di trofei e premi. Il suo Olimpic Sport di Asola è chiuso da mesi: «C’è poco da fare: senza i tornei, le manifestazioni e le feste noi non possiamo far altro che rimanere chiusi. Qualcuno abbozza la riapertura in tempi brevi, per noi non ha senso perché il nostro spazio d’azione è fortemente legato a momenti aggregativi che non ci saranno. Io ho la testa proiettata a settembre, sperando si possa fare qualcosa».
E pensare che a inizio anno era arrivata una commessa importante da Gazoldo degli Ippoliti. Una fiera canina, con coccarde, medaglie e coppe per i partecipanti: «Hanno bloccato tutto avendo rinviato la manifestazione – analizza Gilberti – e ovviamente li capisco. Fortunatamente non ho dipendenti e non pago nessun tipo di mutuo o affitto avendo il negozio di proprietà. In questo senso mi sento al sicuro rispetto ad altri colleghi che hanno spese pressanti da onorare. Certo è che il periodo è nero per un mercato come il nostro così legato a quanto viene organizzato sul territorio».