Danni all’immagine dell’ospedale Poma di Mantova, Francia deve pagare

MANTOVA. Il Poma ha subìto non solo un grave danno alle casse, ma anche all’immagine. Lo ha stabilito la Corte dei Conti, che con una sentenza d’Appello definitiva ha condannato l’ex chirurgo del Poma Lorenzo Francia ad un risarcimento di 90mila euro, per la vicenda delle visite in nero, che si vanno ad aggiungere ad altri 98mila pagati per il danno erariale. Truffa, peculato e concussione induttiva: con queste accuse il medico era finito a processo, concluso con un patteggiamento. E il licenziamento.

L’indagine, svolta dalla guardia di Finanza di Mantova, aveva svelato un’attività illegale del medico, che dal 1988 aveva prestato servizio all’ospedale di Mantova in rapporto di esclusività e aveva svolto anche l’attività professionale in regime di intramoenia. Proprio qui era nato il problema. Durante un controllo in un ambulatorio dell’ospedale dove Francia svolgeva la libera professione in intramoenia, riferisce la sentenza, le Fiamme Gialle scoprirono che solo una minima parte delle prestazioni svolte veniva registrata, come prescrive la legge, che impone che i soldi incassati con le visite negli ambulatori dell’ospedale vengano divisi tra il medico e l’ospedale. Dopo aver verificato che in due giornate del novembre 2013 Francia aveva eseguito un elevato numero di visite a fronte di una sola risultante dall’agenda prenotazioni dell’azienda ospedaliera, era scattata la perquisizione a casa del medico e nell’ambulatorio.

Di dodici pazienti in sala d’aspetto, sette riferirono di pagamenti senza ricevuta; altri cinque negarono pagamenti ma, pure essendo in attesa di una visita, non risultavano prenotati. Non è tutto: durante la perquisizione saltarono fuori due libri ritenuti dagli inquirenti i registri veri, dove il medico annotava pazienti e diagnosi mediche. Qui i pazienti risultavano oltre 600 «a fronte dei 250 risultanti dagli elenchi acquisiti dal Poma». Già in quell’occasione, la Corte dei Conti aveva ridotto le richieste della Procura: da 208mila euro a 98.875 euro. Ora però è arrivata la nuova batosta: altri 90mila euro per i danni all’immagine del Poma.