Alto Mantovano, il Comitato Gaia attacca la Gelmini sui depuratori del Garda

«Hanno ammesso che la scelta è solamente politica Dagli amministratori del lago una montagna di frottole»

MANTOVA. Non hanno mancato di suscitare reazioni nella galassia attivista bresciana le parole di Francesco Federici, vicepresidente Comunità del Garda e presidente Associazione Colline Moreniche, pronunciate sabato pomeriggio durante la convention di Forza Italia a Castiglione.

Federici, in sintesi, ha pubblicamente ringraziato la ministra Gelmini, presente in teatro, per l'impegno che ha messo nell'allontanare il depuratore del Garda dalle Colline Moreniche. «Finalmente si dichiara apertamente che dietro il ritorno del mega collettore del Garda a Gavardo e Montichiari con scarico nel fiume Chiese c'è la volontà dell'on. Gelmini» si legge nei commenti del Comitato Gaia. «Essendo quindi la scelta di questa opzione frutto solo di scelte politiche, di puro esercizio di potere partitico, ci chiediamo che fine facciano la tutela ambientale, la tutela degli interessi bresciani e se davvero qualcuno si ostinerà ancora a definire questa opzione la "migliore tra quelle esaminate"».

In un comunicato, poi, gli attivisti bresciani ricordano che «Acque Bresciane, il presidente della Provincia e il consigliere al Ciclo Idrico dicono che noi avevamo ragione. Infatti la condotta si deve eliminare per accordi politici pregressi risalenti al 2017 e anche antecedenti, come confermato altresì dall'assessore Foroni di Regione Lombardia in occasione del nostro incontro proprio in Regione in data 18/11/2021 e, altro punto indiscutibile è che l'inizio dei lavori sul Veronese non permette più di riconsiderare l'ipotesi di mantenere le condotte sotto il lago con recapito a Peschiera utilizzando l’attuale percorso delle condotte». E ancora: «La montagna di frottole della "bomba ecologica” ripetuta come un disco rotto dagli amministratori gardesani e dall’on. Gelmini e che è stata utilizzata quale pretesto per motivare l’urgenza della nomina del Commissario, semplicemente non esiste».

E concludono: «Appare evidente che la condotta vada sostituita per gli accordi politici presi sul progetto presentato da Garda Uno e dal suo presidente Mario Bocchio come affermiamo da almeno 4 anni. La colpa dell’attuale situazione, ha quindi nomi e cognomi ben evidenti anche se si tenta di nascondere le innegabili responsabilità in quanto le loro firme sono apposte sulla Convenzione Operativa».Luca Cremonesi