Più bella cosa non c’è: il sorriso a tinte rosa che colora Casalmartino
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Le ragazze di Arvani promosse in Eccellenza nuovo punto di riferimento per il movimento
MANTOVA. L’unico puntino rosa della nostra provincia, quello che compare in prossimità di Castelletto Borgo, è diventato un punto esclamativo. Il Casalmartino ha compiuto, al suo primo anno di attività, il salto dalla Promozione all’Eccellenza femminile, regalando ad un movimento mantovano che ancora fatica a decollare una soddisfazione per certi versi inattesa.
Sia chiaro: la società fondata lo scorso luglio aveva le basi tecniche per fare bene, grazie al giusto mix di ragazze giovani ed esperte, molte delle quali già compagne di squadra in precedenti parentesi in squadre della zona. Ma di certo il team guidato dal mister Maurizio Arvani e costruito dal ds Michele Balasini non partiva con i galloni di favorito, vista la presenza nel girone B di squadre di blasone come Riozzese, Città di Brugherio o Villa Valle. I
nvece la creatura del presidente Marzio Guernieri, che si è lanciato con passione nel progetto, ha condotto una stagione ai limiti della perfezione, prendendo il comando della classifica alla prima giornata per poi abbandonarlo solo in un paio di fortuite occasioni.
Savazzi e compagne sono state un rullo compressore, inanellando strisce di risultati positivi e numeri da record. Miglior attacco, miglior difesa, migliore differenza reti del torneo, migliore media punti in trasferta: fare meglio di così era davvero difficile e l’annata strepitosa delle varie Arianna Dal Frà, Sara Savazzi e Aurora Mantovani, solo per citare le tre goleador del gruppo, parla da sola e ha regalato un epilogo che definire meritato è dir poco.
«Siamo stati davvero bravi a condurre un campionato di vertice, fin dalla prima giornata – conferma il tecnico Maurizio Arvani – sapevamo di poterci giocare le nostre carte ma sapevamo anche di dovercela vedere con almeno tre realtà che a livello di qualità erano superiori a noi. L’abbiamo fatto puntando sull’aspetto tattico e, soprattutto, atletico. Abbiamo lavorato molto sul piano fisico, le ragazze vanno encomiate per la dedizione e lo spirito di sacrificio che ci hanno messo nel seguire le nostre indicazioni. E i risultati sono sotto gli occhi di tutti».
Il modello Casalmartino potrebbe fungere da traino per una provincia come la nostra, dove il movimento femminile fatica ad attecchire. «Lo spero – dice Arvani – già in questi giorni tante giocatrici, anche importanti, ci han chiamato dicendosi interessate a giocare per noi. Ho allenato anche nella vicina Emilia e lì, come in altre province limitrofe, praticamente tutte le società di Eccellenza e Promozione maschile hanno le loro squadre femminili. Da noi non è ancora così ed è un peccato perché, senza investimenti faraonici, si possono ottenere risultati e visibilità».
La stagione non è ancora finita, il 15 e il 22 maggio c’è la doppia semifinale di Coppa contro il Lecco. «Anche se abbiamo qualche defezione ci proveremo, contro un avversario davvero fortissimo – dice Arvani – per le ragazze giocare due match così sarà un’ulteriore bella emozione».