La testimonianza dal Giappone: «Schivato di un solo giorno l’epicentro del terremoto»
foto da Quotidiani locali
In Italia erano le otto del mattino dell’1 gennaio, quando una forte scossa di terremoto, di magnitudo 7.5, ha colpito la parte occidentale del Giappone. Per Dario Moretti, Saya Namikawa e la figlia Lai la giornata era già ben avviata, ma non per questo la paura è stata alleviata. Il Giappone è consueta meta di vacanze (Namikawa è giapponese), e nei giorni sorsi la famiglia si trovava proprio nella parte colpita dal sisma. Per fortuna il 1° gennaio si trovavano tutti in un paese nelle vicinanze di Tokyo.
La botta
«Stavamo andando alla stazione per andare a Tokyo – racconta Moretti – e ho sentito una forte botta nonostante, ho saputo soltanto dopo, ci trovassimo piuttosto distanti dall’epicentro e dalle zone più colpite. Tra l’altro in occasione della fine dell’anno in Giappone è tutto chiuso, anche se solo il 31 e l’1, e il paesaggio era già spettrale senza il terremoto. Dopo la scossa la gente ha avuto molta paura».
Stop agli Shinkansen
In Giappone, dove gran parte delle infrastrutture è stata concepita in modo da resistere a scosse anche molto forti, sono stati bloccati solato i treni super-veloci, gli Shinkansen, perché si sono resi necessari i controlli alla rete. «Per il resto, e in questo momento siamo nel tardo pomeriggio, nell’area di Tokyo il sistema dei trasporti funziona senza problemi. Bisogna dire, però, che le informazioni iniziano ad arrivare in queste ore, quindi vedremo».
Il trasferimento
Il trasferimento a ridosso della capitale è stato provvidenziale: «Adesso abbiamo ancora poche certezze, stiamo cercando di capire qualcosa di più guardando la televisione. Avendo programmato una vacanza itinerante, arriviamo da una zona montana vicina alla costa occidentale, una zona molto isolata e decisamente vicina all’epicentro del sisma. Pensi che la località in cui siamo stati prima di arrivare qui era raggiungibile soltanto dopo un viaggio molto lungo, con il pullman che viaggiava su una strada molto stretta. Ecco, se fossimo stati lì anche oggi credo che avremmo avuto molti problemi. Ci è andata bene, direi… ».
La vacanza
Moretti, Namikawa e la figlia Lai proseguiranno comunque la loro vacanza in Giappone: «Sì, siamo tranquilli – racconta ancora Moretti – non ci sono motivi per tornare in Italia prima del dovuto. Al momento, infatti, non ci sono problemi agli aeroporti. Torneremo a Mantova il 10».