Da Asola agli schermi dei cinema. Antonio nel film con Accorsi e De Luigi
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La carriera del giovane attore mantovano prende il volo. Una parte anche in una produzione di Netflix
«Non svegliatemi, per favore, sto facendo un sogno bellissimo». Racconta così l’esordio della sua esperienza da attore Antonio Ghisleri, 23 anni, di Asola che ha debuttato in un piccolo ruolo nel film “50 km all'ora”, commedia per la regia di Fabio De Luigi uscita nelle sale il 4 gennaio, e in un’altra pellicola, “Il Fabbricante di Lacrime”, in uscita in primavera su Netflix.
«Fin da piccolino mi sentivo un intrattenitore, mi piaceva far ridere, improvvisare scenette, stupire – racconta -. Crescendo in un paese però, era difficile emergere. Quando avevo quindici anni facevo dei video che postavo su Facebook ma poi mi vergognavo a uscire, li toglievo, temevo l’ironia e il giudizio della gente, quello delle prime ragazze con cui uscivo».
Ma il cuore di mamma Simona aveva visto bene e non si rassegnava a sprecare il talento del figlio. «È stata lei che, di nascosto, finita la scuola di animatore turistico e sportivo a Desenzano, mi ha iscritto a Milano all’Accademia di doppiaggio – continua Antonio - Quando sono entrato provavo imbarazzo, c’erano persone che facevano sul serio, mi sembravano tutti più bravi di me. Non volevo deludere nessuno, così ho pensato che potesse essere per me un’occasione per prendere fiducia».
L’incontro che cambia tutto
E poi quell’incontro, fortuito, che ti cambia la vita. «È stato quello con Margherita, che lavorava in un’agenzia di casting per il cinema e si era iscritta all’Accademia per curiosità – racconta il giovane attore -. Ci siamo legati subito, avevamo lo stesso approccio».
E così comincia un percorso nuovo anche se non subito soddisfacente. «Mi aveva proposto di fare dei provini per gli spot: era già qualcosa di interessante per me, e, soprattutto, mi ha aiutato tanto il fatto che lei credesse in me, e non era mia madre - ricorda sorridendo -. L’ho presa come un gioco. Facevo i video da remoto con il telefonino e qualche volta invece andavo in presenza in agenzia. Niente, non arrivava proprio niente. Ho cercato di prenderlo come un mio percorso di crescita personale per superare le paure».
La chiamata di Netflix
E poi, un bel giorno, quando Antonio stava quasi per cedere, arriva la proposta per il cinema. «Le ho risposto: “figurati, se vado bene per un film, che non mi prendono nemmeno per la pubblicità” – continua a raccontare con uno spiccato senso di autoironia -. Comunque mi manda il copione di un progetto di Netflix. All’ultimo giorno possibile, con la mia fidanzata di allora, mando un video di prova, come richiesto, così solo perché me lo aveva chiesto Margherita. E, dopo tre giorni, arriva la telefonata: ti vogliono vedere a Roma, quattro casting director ti aspettano».
Un salto nel buio, cui non si può, comunque rinunciare. «Ero paralizzato, dovevo girare una scena forte in cui spingevo la protagonista giù da un ponte. Ho pensato: comunque vada, lo potrò raccontare ai miei nipotini».
Poi l’attesa, il classico “le faremo sapere”; la risposta doveva arrivare prima del Natale 2022. E finalmente, il pomeriggio dell’11 gennaio, la buona notizia: «ti hanno preso».
Continua nel racconto Antonio Ghisleri. «È difficile spiegare come mi sono sentito - dice – mi sembrava davvero di sognare, nella mia cameretta ad Asola. È stata un’esperienza fantastica interpretare il ruolo di Phelps, l’amico del cattivo, un bulletto della scuola. Vedere la roulotte con scritto il mio nome sopra, dalle nebbie di Asola, i brividi. Sentirmi guidare dal regista, Alessandro Genovesi, il trucco e parrucco, il costume di scena e il fatidico “ciak, si gira”, ed è vero. Una settimana e mezza da sogno».
Prima volta al cinema
E, a stretto giro, un'altra proposta, quella per “50 km all’ora”, con Fabio De Luigi e Stefano Accorsi, tra gli altri. «Faccio ancora fatica a realizzare – conclude Antonio – davvero, non svegliatemi dal sogno». E non sarà così. Proprio mentre è in corso l’intervista squilla il telefono: è l’agenzia. «Eh, si, questa è proprio una bella notizia - dice Antonio - ma, per ora, non posso dire niente». Il sogno continua, nella realtà.
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Per l’attore mantovano due ruoli da “bad boy”
Antonio Ghisleri, giovane attore di Asola da poco affacciatosi alla professione, interpreta l’amico del figlio “cattivo” di Stefano Accorsi nel film “50 km all’ora” con protagonisti Stefano Accorsi e Fabio De Luigi. Quest’ultimo ne è anche il regista. «È pazzesco, fuori dal set, prendere il caffè e scherzare con loro», racconta Antonio. Il film, uscito il 4 gennaio e attualmente nelle sale, è un road-movie tra le terre della Romagna che vede, fianco a fianco, due fratelli molto diversi. L’attore mantovano sarà poi Phelps, un altro bulletto, ne “Il fabbricante di lacrime”, tratto dall’omonimo bestseller di Erin Doom, produzione di Colorado Film su Netflix.