Discarica per l’amianto al confine mantovano, il Veneto avvia l’iter
È arrivata nei giorni scorsi dalla Regione Veneto la comunicazione ufficiale dell’avvio dell’iter per l’autorizzazione della discarica di rifiuti contenenti amianto a Ca’ Balestra, località del territorio di Valeggio sul Mincio a ridosso del confine mantovano.
Il progetto di discarica, presentato dalla bresciana Progeco, interessa territorialmente i Comuni di Marmirolo. Roverbella e Volta Mantovana. «In questa fase - spiega il sindaco marmirolese Paolo Galeotti - ci è stato comunicato l’avvio delle fasi preliminari di verifica del progetto. Il che vuol dire che non siamo ancora direttamente coinvolti con l’espressione di un parere. Cosa che accadrà se il progetto passerà questo primo vaglio e si arriverà alla convocazione delle conferenze di servizio». Una procedura identica a quella seguita per la discarica gemella di Campagnazza di Marmirolo, presentata dal gruppo, sempre bresciano, Papa. Uguali anche le motivazioni: mettere a disposizione della Regione un luogo dove stoccare i rifiuti contenenti amianto, che per legge vanno tolti dagli edifici. I volumi di discarica attualmente disponibili sono carenti sia in Lombardia che in Veneto.
Il progetto per Ca’ Balestra, depositato in Regione Veneto il 13 dicembre scorso, prevede di allestire nell’ex cava adiacente alla discarica dismessa di Ca’ Baldassarre - un sito per lo stoccaggio di 940mila metri cubi di scarti di cemento-amianto (eternit) al ritmo di 90mila tonnellate l’anno. A Ca’ Balestra, negli anni scorsi era stato bocciato un progetto, presentato dalla società Adige Ambiente per realizzare una discarica di rifiuti speciali ed al quale si erano opposti i Comuni mantovani e diversi cittadini riuniti in un Comitato. Il no fu definitivamente confermato nel 2018 dal Consiglio di Stato. Nelle scorse settimane il Comitato si è ricostituito per opporsi a questo nuovo progetto, facendo appello anche ai cittadini mantovani per l’adesione.
Un nuovo progetto
Un secondo progetto di sito di stoccaggio è stato presentato anche a Villafranca, sempre nel Veronese, nella frazione di Caluri. A presentare l'istanza è stata l'azienda bresciana Tecnoinerti di Polpenazze sul Garda, che vorrebbe creare un impianto per la messa a dimora permanente di rifiuti pericolosi contenenti amianto. Nel giro di pochi mesi, insomma, tre ex cave, una nel Mantovano e due nel Veronese, sono state oggetto di progetti di discarica per rifiuti contenenti amianto.
Le due Regioni saranno chiamate ad esprimersi se autorizzare o meno. Nel frattempo i tra sindaci dei Comuni mantovani coinvolti e la Provincia di Mantova fanno appello all’unità degli intenti, forti di un primo stop imposto al progetto di Campagnazza, poi però ripresentato. Nel Veronese, un no è venuto da Villafranca, mentre a Valeggio, Comune commissariato, un invito all’opposizione è venuto dall’ex sindaco Gardoni.
Per tutti il timore è che quest’area al confine di due Regioni, in una zona ambientalmente sensibile per il terreno ghiaioso e quindi permeabile e caratterizzata dalla presenza di cave abbandonate diventi una sorta di attrazione fatale per progetti di smaltimento rifiuti. Progetti che possono essere fermati solo dall’unità fra enti e cittadini.